Croazia, fiducia al governo Plenković ter
ZAGABRIA. La Croazia si prepara ad un terzo governo di Andrej Plenković, sostenuto questa volta dall’estrema destra. Il Primo ministro uscente ha presentato ieri al presidente della Repubblica Zoran Milanović una lista contenente le 78 firme di altrettanti deputati del Sabor, abbastanza insomma per controllare la maggioranza del parlamento croato (dove il totale è di 151 seggi). A sostenere il Plenković III – oltre all’Hdz, il partito del premier uscente – ci sarà il partito Movimento patriottico di estrema destra (Domovinski pokret, Dp), quattro deputati rappresentanti le minoranze nazionali (ma non l’italiano Furio Radin) e un’esponente del partito dei cosiddetti “sovranisti croati”, un’altra formazione di destra.
L’acerrimo nemico
Dopo essere stato il suo rivale alle legislative del 17 aprile, il capo di Stato Milanović ha dunque dovuto ieri obbedire all’obbligo costituzionale di nominare “mandatar” (da noi si direbbe premier in pectore) l’acerrimo nemico Plenković. La breve cerimonia si è svolta senza incidenti. «Lasciatemi dialogare con tutti, lasciamo passare qualche giorno», ha detto ieri il leader conservatore ai giornalisti che lo interrogavano sulla composizione del prossimo esecutivo, «lavoreremo per garantire che ci sia un governo competente, come prima, con persone agili che hanno voglia di lavorare. Questo lavoro è impegnativo e ci si aspetta un impegno al 100% da ciascuno di noi, 24 ore su 24».
Il volto moderato della destra
Al potere in Croazia dal 2016, Andrej Plenković si è sempre presentato come il volto moderato della destra croata, tanto da alienarsi negli anni una parte del suo tradizionale elettorato, che ha finito per votare il Movimento patriottico, nato nel 2020 proprio da una costola dell’Hdz. Con l’alleanza sancita ieri, la situazione rischia ora di cambiare. Rispetto ai precedenti governi Plenković, ad esempio, la minoranza serba (forte di 3 deputati) non è stata coinvolta nell’esecutivo e questo in risposta ad una delle condizioni imposte proprio dal Movimento patriottico. Il Dp avrebbe anche ottenuto il controllo di alcuni ministeri, tra cui quello dell’Agricoltura e dell’Energia, oltre alla creazione di un nuovo dicastero dedicato alla Demografia (un problema di primo piano in Croazia, dove la popolazione è scesa del 10% negli ultimi dieci anni).
Confermata l’uscente Nina Obuljen Koržinek
Andrej Plenković non ha ceduto invece sul ministero della Cultura e dei Media, richiesto dal Movimento patriottico (in lotta aperta con la stampa indipendente croata), ma che il premier in pectore ha preferito mantenere sotto il proprio controllo, confermando la ministra uscente Nina Obuljen Koržinek. Tra gli altri ministri che faranno sicuramente della prossima squadra di governo, Plenković ha già indicato i nomi di Damir Habijan, attualmente all’Economia, e Marija Vučković, che controlla oggi il dicastero dell’Agricoltura. In futuro potrebbero però occuparsi di diversi portafogli. Infine, secondo la stampa, un cambio importante potrebbe avvenire al ministero degli Esteri, dove al posto dell’uscente Gordan Grlić Radman potrebbe andare uno dei più stretti collaboratori di Plenković, il suo capo di gabinetto Zvonimir Frka Petešić.
Un modo forse per il premier in pectore per evitare sorprese nel posizionamento internazionale del paese, che nelle intenzioni di Plenković deve rimanere pro-europeo e pro-atlantico. Il prossimo parlamento croato si costituirà il 16 maggio.