La strada del futuro: 1.300 studenti in cerca di risposte alla fiera UniVerso

BELLUNO. Un UniVerso di possibilità. Un successo, il ritorno in presenza di “UniVerso”, la fiera organizzata dalla Rete BellunOrienta dedicata all’orientamento alla scelta della formazione post diploma. A tale scopo, circa 1300 studenti di quarta e quinta superiore da tutta la provincia ieri mattina hanno affollato la Spes Arena. Per consigliarli in questa importante decisione, erano presenti gli stand di 16 università e 2 corsi locali di Its (Istruzione Tecnica Superiore).

Rispetto alle edizioni pre-pandemia, la manifestazione si è svolta in un unico tempo, dalle 8.30 alle 12.30, e in un unico spazio, appunto al palazzetto dello sport di Lambioi. Per la perfetta riuscita dell’evento è stato prezioso il supporto organizzativo di Stefano Caldart, direttore di Sportivamente Belluno: «Ci è pervenuta questa richiesta e l’abbiamo accolta positivamente. La Spes Arena si presta a questo tipo di iniziative in ambito scolastico e culturale. Mi sembra che staff organizzativo, standisti e studenti siano soddisfatti». È perciò possibile che questa formula venga ripetuta.

Grande soddisfazione manifesta Mario Baldasso, presidente della Rete BellunOrienta. «C’era il desiderio», le sue parole, «di tornare ad offrire ai ragazzi un’occasione per confrontarsi direttamente con le Università, e non solo attraverso i siti Internet delle facoltà. Sono presenti circa 20 realtà, soprattutto del Nordest. Sono inoltre orgoglioso che la Rete promuova azioni di informazione e promozione dei corsi locali di Istruzione Tecnica Superiore, validi percorsi post diploma per giovani che desiderano specializzarsi ed entrare nel futuro con maggiori competenze».

Infine, per gli studenti – qui rappresentati da Ilaria Elettra De Biasi ed Elia Zafalon, classe quarta e quinta del liceo Dal Piaz di Feltre – è stata un’occasione preziosa per orientarsi sul proprio futuro. «È stato utile parlare con persone che ti spiegano personalmente quello che a te serve, con consigli che possono tornare utili», dice la prima. «Avere il contatto con persone interne alle strutture è stata una marcia in più, per avvicinarsi a questa o quella università», aggiunge il secondo.

A guidare le loro scelte sono per lei «principalmente gli interessi e quello che vorremo fare in futuro. Anche pensando ad opportunità differenti per un lavoro che negli anni potrà cambiare»; per lui «le passioni, gli hobby, le attitudini, gli interessi».

Rispetto a questi criteri, la distanza chilometrica è in secondo piano. «Devo ancora capire bene dove andare, ma non lo farò in base alla città più vicina», risponde Elia, mentre Ilaria preferirebbe «qualcosa di un po’ più vicino a dove abito, però non escluderei l’estero».

Per entrambi, la scelta della facoltà è ancora work in progress: «Economia, ingegneria, ma anche qualcosa di più creativo come design o comunicazione», le carte in gioco per lei; «Sono orientato più verso l’agraria, il mondo agricolo. Qualcosa che mi consenta di rimanere all’aperto», dichiara invece lui.

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