Tenta di strozzarla con il filo del telefono: ex marito stangato

BORGO VALBELLUNA

Tenta di strozzate la compagna con il filo di un telefono. Il culmine di una serie di maltrattamenti, che sono costati una condanna a due anni e un mese di reclusione a un padre di famiglia di Borgo Valbelluna. La pena supera la condizionale, ma non basta: ci sono anche 15 mila euro di risarcimento danni da pagare.

Il pubblico ministero Pesco era andata anche oltre, chiedendo due anni e dieci mesi, in considerazione di alcune aggravanti, a cominciare dal fatto che le condotte si svolgevano davanti a un figlio piccolo. Ma il giudice Giua ha ritenuto che venticinque mesi potessero bastare, naturalmente senza applicare la sospensione condizionale della pena.

I fatti sono concentrati nel 2019 e hanno avuto la loro durata nel tempo, sicché ci sono tutti i requisiti necessari per la configurazione del reato di maltrattamenti in famiglia. Non si sa cosa spingesse l’imputato a comportarsi in maniera delittuosa, sta di fatto che trattava la convivente in maniera umiliante, colpendola, strattonandola, riempiendola di insulti e, in un caso, rischiando di strangolarla con il filo del telefono fisso.

Per un po’ di tempo, la donna ha sopportato le angherie, un po’ per la speranza che la situazione cambiasse e un po’ perché c’era questo figlio piccolo che naturalmente era in cima ai suoi pensieri. Quando non ne ha potuto più e ha avuto la certezza che, in qualche modo, avrebbe potuto tirare avanti da sola è andata dai carabinieri a presentare una querela per maltrattamenti aggravati e lesioni pure aggravate.

L’uomo ha avuto bisogno dell’avvocato Monica Casagrande e lei si è costituita parte civile con Luciano Licini. Alla fine della fase istruttoria, la richieste di condanna del pm e di risarcimento del legale di parte civile. L’avvocato della difesa non concordava con la ricostruzione dei fatti e le richieste, ma il giudice Giua ha condannato e anche in modo abbastanza pesante.Gigi Sosso