La protesta degli ambientalisti sul Cansiglio: «Boschi troppo sfruttati»
Un centinaio di ambientalisti e naturalisti hanno marciato dal monte Pizzoc al Pian Parrocchia, sull’altopiano del Cansiglio, per «difendere i boschi dall’eccessivo sfruttamento». Un no secco, senza se e senza ma, è stato lanciato contro l’incremento delle centrali a biomasse. Un no altrettanto rotondo a Federlegno e all’imprenditoria forestale che stanno puntando massicciamente al taglio dei boschi per incrementare l’industria del legname e del legno da ardere.
L’iniziativa portava la firma dell’associazione “In silva” e aveva il sostegno del Reparto Carabinieri biodiversità di Vittorio Veneto, con giurisdizione anche sulla provincia di Belluno.
«Vaia», è stato detto, «ha distrutto tre anni fa 10 milioni di alberi e altrettanti ne ha bruciati il bostrico. La crisi energetica e di approvvigionamento delle materie prime non può comportare ulteriori attacchi, indiscriminati o meno, alle nostre foreste, sia per motivi di sicurezza, ma anche perché», si è insistito da parte degli intervenuti, «c’è il rischio di perdere una parte consistente della “banca forestale” che assorbe il Co2 e provvede all’ossigenazione. I sospirati crediti di carbonio potremmo sognarceli, in futuro». «Non può essere la legna da ardere il futuro del riscaldamento, ma», ha specificato Luigi Casanova, «l’energia solare, il fotovoltaico».
Il confronto è avvenuto alla stazione di inanellamento del monte Pizzoc, che anche ieri è rimasta attiva con la cattura ed il rilascio di numerose specie di volatili provenienti dal nord Europa. Francesco Mezzavilla, uno dei più esperti faunisti del Veneto, ha riferito che quello del Pizzoc è il valico migratorio tra i più importanti d’Italia. La campagna di censimento e di inanellamento dei volatili, gestita da un gruppo di volontari coordinati dall’Istituto Ispra, continuerà fino a fine ottobre.
Il comandante dei carabinieri forestali, Michele Di Cosmo ha confermato tutto l’impegno per la tutela della biodiversità che, tra l’altro, registra in Cansiglio un’area di massima valorizzazione, anche rispetto al resto d’Italia.
Il galciologo Anselmo Cagnati ha lanciato un nuovo allarme per la sopravvivenza dei ghiacciai, quello della Marmolada in particolare.