Il Secchia cresciuto di 4 metri: attesa per l’ondata di piena
Le piogge torrenziali che hanno colpito l’Emilia ed in particolare il versante appenninico, stanno ingrossando i fiumi che si gettano nel Po. Taro, Parma, Enza e Secchia sono state investite dalle prime ore di sabato 2 dicembre da fenomeni di crescita repentina dei livelli e dal formarsi di ondate di piena.
Interessa direttamente il Mantovano, infine l’ondata di piena del Secchia che ha investito il territorio modenese con livelli di allerta moderati (codice 2). È stata attivata la Protezione civile ed aperto il centro operativo di controllo, a Modena, anche se al momento non sono previste chiusure di ponte. Il deflusso della piena anche in questo caso è stato rallentato dalle casse di espansione A Bondanello è stato comunque raggiunto il livello di preallerta. Qui il Secchia è cresciuto di oltre 4 metri in 24 ore.
Il personale operativo dell’Aipo, l’Agenzia interregionale per il Po è intervenuto prontamente per attuare le contromisure che da qualche anno sono state predisposte per rallentare le piene dei fiumi appenninici. Si tratta delle casse di espansione, bacini chiusi da argini che vengono lasciati asciutti e che vengono aperte in caso di piena per accogliere parte del flusso di piena, smorzandone la portata. Così è stato fatto per il Parma, fiume a carattere torrentizio. Dopo avere riempito le casse, da ieri mattina, si sono parzialmente aperte le paratie per permettere di far tornare nel fiume una portata di 115 metri cubi al secondo. Stessa operazione è stata fatta sull’Enza, fiume che sfocia nel Po poco a monte di Viadana, sulla sponda emiliana.
In questo caso le casse sono poste a Sorbolo, zona soggetta anche in passato ad allagamenti.