Ippodromo Caprilli, il gestore: "Critiche ingenerose, siamo gli unici a fare corse d'estate"

LIVORNO. «Sono deluso. Deluso e amareggiato. Perché le critiche costruttive sono benaccette, ma quelle per distruggere il lavoro no. Sono l'unico che fa corse in Toscana durante l'estate e lo faccio investendo soldi miei, mentre quelli che guadagnano dalle corse come i proprietari mi criticano. Questo è il risultato». A parlare è Silvio Toriello, proprietario di Sistema Cavallo, la società che gestisce l'Ippodromo Caprilli e che dopo la riunione di corse di domenica scorsa ha subìto numerose critiche per le condizioni dell'impianto ardenzino. «Il problema legato alla centralina elettrica è stato causato da un guasto Enel, ma non appena arriverà la relazione dei tecnici sarà mia premura renderla nota per evidenziare l'accaduto. Detto questo, i tecnici Enel stanno lavorando in questi giorni per sistemare il problema in vista di domenica».

Ha avuto un colloquio con il sottosegretario Battistoni.
«Domani ci sarà un sopralluogo al Caprilli per vedere se le lamentele sono veritiere e per constatare in maniera ufficiale la condizione attuale dell'impianto».

Uno degli aspetti più criticati è stato il biglietto passato da 3 a 5 euro.
«L'aumento rispetto alla scorsa stagione era già in programma solo che c'è stato un ritardo tecnico da parte della Siae nell'aggiornamento del prezzo e quindi della macchinetta».

Un altro problema è legato alle code alle casse. Pensa di riuscire ad aprirne di più?
«Sotto la tribuna ci sono 20 postazioni e fosse per me sarebbero aperte tutte. La cosa difficile è trovare 20 giovani disposti a venire a lavorare la domenica sera».

Un altro aspetto sottolineato era proprio la mancanza di personale per la cura quotidiana del Caprilli.
«Abbiamo 150 dipendenti tra quelli fissi e quelli a chiamata, con quelli fissi che sono circa 50 e si dividono tra Follonica e Livorno per la cura dei due impianti. Ripeto, siamo gli unici a correre in Toscana d'estate. Dovrebbe essere un orgoglio e invece arrivano critiche».

I picchetti invece come mai sono chiusi?
«E' una scelta aziendale. Per quest'estate proviamo così, poi magari vediamo dalla prossima».

Per evitare le code una soluzione potrebbe essere l'apertura diretta alla sala scommesse adiacente.
«Anche in questo caso è stato un problema di tempistiche. Non abbiamo avuto il tempo di trovare un accordo con la sala scommesse, lo faremo».

Alcuni hanno parlato di incuria con erba alta e tribune sporche. Si può fare di più?
«Certo. Ripeto, questo impianto era chiuso da anni. Prima c'era un giungla e per far si che ritorni ai fasti di un tempo ci vuole pazienza».

Come funzionerà l'illuminazione mobile?
«Ci saranno 40 fari, ognuno alimentato singolarmente che sommati a quelli nel lato della tribuna ci garantiranno la giusta illuminazione per le corse in notturna. Il 16 luglio arriverà l'impianto e faremo le prove per essere pronti il 17».

Il non funzionamento dell'impianto 'classico' e il noleggio di quello mobile le crea un aumento di costi. Ne ha parlato con il Comune?
«Certo. C'è un rapporto di collaborazione, un confronto critico da entrambe le parti per cercare di fare il meglio possibile. Il Comune è sempre presente, ha investito molti soldi e il rapporto è ottimo».

Il Mipaaf ha stanziato 7 milioni da destinare per gli ippodromi di Livorno e Palermo.
«I soldi sono stanziati, ma ancora non sono neanche stati assegnati e non è detto che siano destinati tutti a questi due ippodromi. Ci saranno da capire i criteri con cui verranno assegnati questi soldi e in base ad ogni aspetto verranno assegnati dei punteggi che a loro volta corrisponderanno ad un quantitativo economico. Di sicuro noi lavoriamo solo con i miei soldi che sto investendo nel progetto».

Chiudiamo con la notizia migliore: l'affluenza dei livornesi. Già 800 paganti alle 18.30, per le notturne quanta gente si aspetta?
«Abbiamo chiesto la commissione per 5mila persone e quindi quello è l'obiettivo».

L'OFFERTA LAVORATIVA
Per le riunioni estive Sistema Cavallo cerca 20 giovani compresi nella fascia tra i 18 e i 30 anni per un contratto a chiamata per la domenica sera