Progetto ex Gasometri a Venezia, niente più hotel e palestra
VENEZIA. «Nessuna novità sul cambio di destinazione d’uso per gli ex Gasometri, procederemo con gli appartamenti di lusso. Ma non ci faremo più carico del palazzetto dello sport all’Arsenale da mettere a disposizione delle scuole».
Ivan Holler, l’imprenditore austriaco “padre” dell’operazione del distretto alberghiero di via Ca’ Marcello, torna a fare il punto sui cantieri aperti a Venezia e Mestre. Se il progetto del quinto hotel di via Ca’ Marcello, a fianco del palazzo dei sindacati, sembra essersi definitivamente arenato, i lavori continuano nel cuore di Castello, nell’area degli ex Gasometri a due passi da San Francesco della Vigna. Con le opere di bonifica in corso già da un anno, resta da scrivere il futuro dell’area. Sulla quale Holler detiene ancora il 30% della società creata ad hoc per il progetto all’interno delle strutture industriali vincolate dalla Soprintendenza.
Il restante 70% è detenuto da Mtk, con cui però il magnate austriaco da mesi ha tagliato i ponti. Il motivo? «Divergenze con la nuova dirigenza», taglia corto Holler dalla terrazza dell’Excelsior, dove ha deciso di passare qualche giorno di vacanza insieme alla moglie («Adoro Venezia e ho scoperto di amare anche quest’isola»).
Se dunque sulle vicende di Mtk non mette più bocca, discorso diverso vale proprio per il maxi-cantiere di Castello, che l’imprenditore austriaco continua a seguire in prima persona. Qui la strada degli hotel – che aveva sollevato diverse proteste da parte dei comitati cittadini – sembra essere definitivamente abbandonata, come già spiegato nel mensile NordEst Economia. «C’era un accordo verbale con l’amministrazione per il cambio di destinazione d’uso che prevedeva la realizzazione di camere di hotel nei Gasometri», spiega Holler, «e la realizzazione di un palazzetto dello sport in un’area individuata all’interno dell’Arsenale. Ma negli ultimi mesi non abbiamo avuto nessun aggiornamento, quindi noi procederemo con gli appartamenti residenziali. Ma in questo accordo non rientra più la palestra a nostre spese».
Il ragionamento dell’imprenditore austriaco muove i passi dal cronoprogramma delle bonifiche del terreno. I lavori procedono, così come la posa di pali per fortificare le fondamenta da parte dell’azienda Setten. Nel complesso, l’intervento sarà concluso per gennaio-febbraio 2022. «Siamo investitori», aggiunge, «abbiamo già investito circa 25 milioni di euro. Ora è in fase di realizzazione un nuovo progetto sugli appartamenti di lusso, il tempo stringe. Ma in questo caso la valutazione sarà diversa: così facendo, non si creano posti di lavoro e c’è il rischio che i costi per gli acquirenti saranno elevati».
Si procede dunque con la convenzione siglata prima dell’acquisto dell’area nel 2018. E quindi: 12 mila metri quadri per la residenzialità, un ponte che colleghi con l’ospedale Civile, una piazza aperta. Ma gli affari di Holler non finiscono qui. L’imprenditore austriaco ha messo gli occhi su un’altra area. Stavolta al Lido, isola di cui dice di essersi innamorato. Si tratta dell’ex colonia Padova agli Alberoni. Di proprietà della famiglia Marzotto, qui sembra essere definitivamente naufragata l’idea di un maxi resort di lusso. Rimpiazzata proprio da un nuovo progetto. «Stiamo valutando di rilevarla insieme ad un’altra area confinante da 4 mila metri quadri», spiega Holler, «l’idea sarebbe di realizzare una struttura alberghiera con clinica per trattamenti sanitari. Garantirebbe 130 posti di lavoro, più la presenza di medici specialistici per 12 mesi l’anno». Costo vicino ai 50 milioni. A fine agosto, inizierà il confronto con la Soprintendenza. —
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