Il triestino Nicotera al 6 nazioni: «Ecco l’occasione di una vita»
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Il 25enne giocatore del Rovigo campione d’Italia chiamato dal ct azzurro per prendere parte alla massima competizione europea della palla ovale
TRIESTE. Per lo sport triestino, e per il rugby in particolare, quella che si conclude è una settimana da incorniciare.
Era infatti da circa mezzo secolo che un triestino non veniva convocato nella Nazionale maggiore della palla ovale, fra l’altro con la prospettiva di giocare in una delle manifestazioni più prestigiose al mondo: il 6 Nazioni, storico torneo attualmente denominato Guinness Six Nations Championship.
Lui è Giacomo Nicotera, classe 1996, cresciuto nel Rugby Trieste 2004 e nel Venjulia Rugby Trieste, approdato nel 2015 al Mogliano Rugby, con cui ha giocato tre stagioni, inanellando 36 presenze e siglando 3 mete in Super10.
Dopo una breve esperienza in Nuova Zelanda, nel Sumner Rugby Football Club, una società dilettantistica alla periferia di Christchurch, Nicotera, figlio d’arte – il padre, Giorgio, ha calcato a lungo i campi di rugby, mentre la mamma, Susanna Buiatti, è stata rugbysta, quando per le ragazze era uno sport quasi proibito – è tornato in Veneto, per militare nel Rugby San Donà nella stagione 2018/2019. Nella formazione veneziana ha collezionato 22 partite e 1 marcatura in Top12.
Durante l’estate di due anni fa il trasferimento a Rovigo, squadra con cui ha totalizzato in due stagioni 23 presenze e 6 mete, per poi far parte della rosa dei permit player del Benetton Rugby, collezionando due presenze.
Prima di lui i triestini con la maglia azzurra nella storia del rugby sono stati Ugo Stenta, che collezionò 9 presenze fra il 1937 e il 1942, ma era nato a Lussinpiccolo, e Umberto Cossara, che fu anche capitano della Nazionale negli anni Sessanta.
«Non sono mai stato in una rappresentativa azzurra – dice adesso Giacomo – per me questa è una grande occasione».
Giacomo abbina al rugby anche lo studio, frequentando il corso triennale di Alimentazione e Gastronomia. Considera il suo punto di forza il placcaggio, mentre conferma di dover migliorare nel portare avanti il pallone.
«Giacomo – spiega il papà Giorgio – è stato inserito in una rosa di 33 elementi e dovrà impegnarsi a fondo per essere confermato in quella che sarà la rosa definitiva. Lo conosco molto bene – sottolinea – e so che darà il massimo per raggiungere il risultato prefissato».
L’obiettivo è fissato per domenica 6 febbraio, quando l’Italia scenderà in campo a Parigi contro la Francia. A Trieste il mondo sportivo tifa per vederlo in campo e rinverdire così una grande tradizione.