«A suo figlio servono soldi». Anziani soli nel mirino a Rubiera
Truffatori in azione, due colpi falliscono
Rubiera Tempo di estate, tempo di tentativi di truffe a persone anziane, sole e fragili, ancora più esposte ai malintenzionati di turno. Nei giorni scorsi il sindaco, Emanuele Cavallaro, è stato contattato da un abitante che lo avvisava di alcune manovre sospette (comunicate anche ai carabinieri) effettuate al telefono da persone sin’ora non identificate. Lo schema è uno dei più classici: si annuncia un incidente, o un problema di salute serio a una persona cara alla “vittima” selezionata, e si chiedono soldi per sostenerla.
«Un cittadino mi ha segnalato che sono giunte ad alcuni suoi anziani conoscenti, nell’arco delle ultime settimane, telefonate in cui si diceva che c’era un congiunto ricoverato all’ospedale che aveva bisogno di soldi e, volendo, anche oro per le cure. Per fortuna in ambedue i casi la truffa non è andata in porto», racconta Cavallaro.
E ricorda: «Queste telefonate, che magari a noi sembrano incredibili, su persone anziane preoccupate per i propri parenti generano invece una buona dose di panico: metteteli in guardia. Nessuno fa davvero telefonate di questo tipo. E, naturalmente, segnalate questi episodi ai carabinieri, com’è stato fatto anche in questo caso».
Il ritorno della stagione calda, con relativi periodi di ferie delle famiglie e la permanenza solitaria a casa di anziani e figure più a rischio, riporta sotto ai riflettori questi tentativi, ormai una costante da decenni. Come sottolineato da Cavallaro, per un uomo o una donna di una certa età il sotterfugio può funzionare, almeno in un primo momento. Le varianti sono numerose, dall’allerta per i parenti ai finti controlli dei contatori o delle forze dell’ordine.
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