Abusi della psico-setta, in 26 finiscono a processo. Ci sono tre vigevanesi
Sono accusati di aver reclutato e schiavizzato per anni giovani ragazze. Prima udienza a febbraio
VIGEVANO. La setta delle Bestie sarà processata da una Corte d'assise. Ventisei persone, tra cui tre vigevanesi, sono state rinviate a giudizio da un Gip del tribunale di Torino per il caso del sedicente circolo esoterico che per anni (almeno dal 1990) ha reclutato fra Piemonte e Lombardia ragazze giovani e giovanissime promettendo loro una vita di benessere per poi, secondo le accuse, trasformarle in oggetti da soggiogare, schiavizzare, forzare, sopraffare. A far partire le indagini erano state le rivelazioni di una ex adepta. Sette le parti offese.
La vicenda
Le violenze, secondo quanto ricostruito, si sarebbero verificate in una villa a Cerano già in Piemonte e confinante con Cassolnovo, ma anche alla frazione Colombaia di Montù Beccaria e a Vigevano. L'appuntamento con i giudici togati e popolari è per il 24 febbraio prossimo a Novara, sede competente per territorio. Tra gli imputati ci sono anche tre vigevanesi: Claudio Merli, 62 anni (difeso dagli avvocati Alessandro Mezzanotte e Massimo del Confetto), Adele Giorgio, di 40 anni (avvocati Alessandro Rogani e Roberta Rossetti), e Rosaria Di Lorenzo, di 59 anni, nata a Vigevano ma residente a Milano (avvocata Stefania Maria Agagliate).
In particolare Merli era detto “il messere”: avrebbe fatto parte della setta con il compito di reclutare giovani vittime e con incarichi di gestione economica. Per altri due indagati il procedimento è sospeso in attesa di una perizia che ne accerti la capacità di stare in giudizio: si tratta del presunto capo delle setta, il medico milanese Gianni Maria Guidi, 79 anni, e della sua ex collaboratrice Sonia Martinovic, fuoriuscita dalla setta nel 2013. —