Palazzo Ragazzoni custodisce un altro segreto: un affresco nascondeva simboli esoterici
SACILE. C’è un mistero sulle pareti affrescate di palazzo Ragazzoni, a sacile, attualmente in restauro: il culto esoterico del sole sul timpano del portale nella sala degli Imperatori, nel palazzo rinascimentale. «Un simbolo esoterico o il fuoco delle navi dei turchi incendiate dalle donne di Nicosia? – è il dubbio del restauratore Renato Portolan –. La guerra di Candia è celebrata sul timpano del portale e ci sono i segni di incisioni da interpretare».
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La pulitura della “lunetta” con il sole e delle pareti picte con i comparti è il primo obiettivo. «Stiamo procedendo con la fase delle campionature delle pareti per verificarne lo stato di conservazione – spiega Portolan –. L’ipotesi del mistero esoterico, legato ai culti del sole, è tutta da verificare: le interpretazioni dei simboli saranno successive».
L’affresco narra la tragica fine e la ribellione delle donne di Nicosia e, ai lati della porta, ci sono altri due episodi leggendari nell’Europa cristiana del XVI secolo. «Gesta eroiche, spade, slanci epici in una “bolla” storico-geografica che è un macrocosmo del mare di Cipro e quello di Venezia – spiegano i volontari del Circolo della cultura del bello –. Il “lifting” alle strutture ha voluto ricucire gli sfregi e l’alterna sorte subiti nei secoli dagli affreschi e dal palazzo».
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«L’affresco appartiene alla scuola di Paolo Veronese con i colori usati sono luminosi e ariosi – indica Portolan –. Una sfera coinvolge la parte finale del timpano e una parte del comparto sovrastante, nascondendo una frazione importante degli eventi narrati. Sappiamo che si tratta dei momenti precedenti l’esplosione della nave dei turchi ottomani».
A sinistra un paio di soldati guardano preoccupati verso il fuoco e intorno, le donne: la storia le celebra, ma i simboli vanno oltre i fatti. «Nello spazio intorno alla sfera viene narrata la ribellione – continua il restauratore – e la tragica fine delle donne di Nicosia. I Turchi, dopo la resa della città, si dedicarono a violenze e catturarono le donne per venderle nei mercati orientali. Nobili e popolane decisero di appiccare il fuoco vicino deposito delle munizioni per fare esplodere le navi e di morire».
L’arte del Montemezzano, allievo del Veronese, può nascondere la simbologia del culto del sole: nel Cinquecento astrologia, mito e magia si intrecciavano nelle corti d’Europa. «Ci sono pitture che raccontano storie e altre che raccontano la Storia – sottolinea Portolan –. Queste di palazzo Ragazzoni sono pagine della grande Storia e affrontiamo l’ultima fase di un progetto conservativo iniziato nel 1992, nella sala degli Imperatori».
Bellezze senza tempo al restauro e affreschi sotto cura con sponsor la Fondazione Fvg e Bcc pordenonese. «L’impegno va avanti con una grande attenzione conservativa – conclude Portolan –. Il 30 novembre terremo la lezione di restauro agli studenti sacilesi».