Vannizagnoli.it show 2022-23: l’ingratitudine di Venezia con de Raffaele e Caja via da Scafati, il monumento a Verona per Ramagli. A Torino per i videoraccontoni

Vannizagnoli.it show 2022-23: l'ingratitudine di Venezia con de Raffaele e Caja via da Scafati, il monumento a Verona per Ramagli. A Torino per i videoraccontoni

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I 90 secondi da Tuttosport per Rds. “Buonasera da Gianni de Pace”, così iniziava stentoreo il giornalista torinese, per un quarto di secolo numero due del quotidiano torinese. Strameritava la direzione, fin da metà anni ’90, peccato che la famiglia Amodei gli abbia sempre preferito esterni, Beppino Smorto, detto il nano maledetto, da Giancarlo Padovan, accanto a Gianni Minà, ovvero l’uomo macchina dello sport di Repubblica e il volto della Rai così vicino ai grandi personaggi, Maradona celebrato obliando sulla droga e Fidel Castro non considerato dittatore.

Ebbene, de Pace meritava la direzione dopo Franco Colombo, il migliore, nella scrittura, immeritatamente sostituito e anche per questo, forse, ammalatosi. Poi Xavier Jacobelli, il talentuoso bergamasco, poi passato a Il Corriere dello Sport.

Quindi la direzione Padovan, appunto, con persino un pugno vicino alla redazione, da un passante. Quindi Paolo de Paola, ex Gazzetta dello sport, Vittorio Oreggia, un fedelissimo della Marrone, come dice Gianduia Vettorello a Mai dire gol, ovvero Teo Teocoli.

Ancora de Paola, ancora Jacobelli, adesso il brillante Guido Vaciago, come l’ha definito Xavier l’orobico nel passaggio di consegne. Guido è figlio di un personaggio importante, Guido è l’espressione della redazione.

Siamo a Torino, per la coppa Italia, e allora per noi Torino è Tuttosport, 25 anni intensi, anzi no, ricchi di brevi concordate e non pubblicate, perchè Reggio Emilia è periferia e, come sapete, ci siamo rovinati con gli approfondimenti, in video.

Qui saluteremo se non subito Piero Guerrini, la leggenda del basket a Torino, biografo di Romeo Sacchetti, erede di Paolo Viberti, un duo che valorizzò dal ’93 al 2018 vannizagnoli.it. Che, peraltro, diventa tale solo dal 2014.

Sono venuto in macchina, per l’ennesima manifestazione marchiata Frecciarossa, già vissuta a Parma, la supercoppa di calcio femminile, Roma sulla Juve, e a Casalecchio di Reno, Bologna, il volley sempre muliebre, successi di Roma in A2 e di Conegliano, naturalmente, a livello assoluto.

Videoraccontoni, dunque, sul pubblico, sui luoghi, una hostess voleva impedirmi persino di raggiungere un parcheggio.

Ma a parte la coppa, torno su notizie inattese.

Apprendo da All-Around.net delle dimissioni di Attilio Caja, mi ero lamentato per non essere stato avvisato dell’ospitata, perchè ritengo Caja un tecnico tra i più sottovalutati d’Italia, con un carattere simile al mio, solo che di bravi giornalisti ce ne sono molti di più che di super allenatori.

Di recente l’ho portato su Veratv (Marche e Abruzzo), Grp (Piemonte), Tele Antenna (Friuli), Onetv (Lombardia) e Yes tv (Lazio, 808 di Sky) a parlare del derby di calcio di Milano, egli tifa Inter.

Ebbene, Caja si ama, lo sapete. Per la verità un amico di Reggio Emilia, bell’informatore, mi disse: “Occhio che magari manda al diavolo il patron Nello Longobardi”. Se l’ha fatto, di sicuro aveva ragione Artiglio. 

Aveva battuto la Virtus Bologna, più di così era difficile fare. Certo Reggio ha superato Milano, resta comunque ultima e in difficoltà, rischia di giocare bene e di chiudere penultima, di questo passo.

Pino Sacripanti è un vecchio amico, mite come mia moglie. Scafati per me è vita, è il basket, è il paese, è Salerno, è la pallacanestro dei piccoli centri. Qualche pr e dirigente che non accetta di essere ripreso o interrogato da me mi vorrei proprio dentro. Multato dalla polizia municipale davanti al Comune di Reggio, su segnalazione della bellissima assessora allo sport, Raffaella Curioni, che ha fatto rifare il palazzetto senza abbassare il soffitto di un metro, cosicchè il volley, il mio volley, della mia città, non potrà mai giocare in A1 lì.

Sconcerto per il licenziamento di Walter de Raffaele da Venezia, due scudetti forse senza avere mai avuto la squadra più forte, Trento meritava, Sassari altrettanto. Mi meraviglio di Casarin, non di Brugnaro.

Felicità per Frosini, che non licenzia Ramagli, a Verona, grande lezione al mondo intero dopo 4 sconfitte di fila. Torni in A2, con Alessandro, anche in A2, piuttosto che licenziare.

Perchè Ramagli ha compiuto un miracolo e non sbruffoneggia mai. Meditate, dirigenti, meditate. Prima di esonerare, chiedete un parere a vannizagnoli.it.

Buonasera a tutti, c’è la Mikado kisscam, mia moglie, Silvia Gilioli, è a Coviolo, a Canalina, se preferite, frazione di Reggio Emilia. E io qua vorrei i bastoncini al cioccolato bianco, il fondente mi dà la gastrite.

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