Monfalcone: i lavori della piazza saranno conclusi il 28 agosto

MONFALCONE Li abbiamo seguiti nei vari step. Dalla fase dei microcantieri “apri e chiudi” per tamponare i disagi agli esercenti in piazza fino alle grandi gabbie su via Rosselli e le deviazioni, in stile gioco dell’oca, per arrivare al municipio. Ma alla fine i lavori per la riqualificazione del centro storico di Monfalcone sono giunti all’ultimo miglio, praticamente in dirittura d’arrivo. I patiti dei cantieri si segnino la data in agenda: 28 agosto. L’accendiamo? «Potrebbe slittare a settembre», replica Anna Cisint, sindaca e assessora ai Lavori pubblici, la prima a manifestare un pizzico di scetticismo, forse scaramantico, «perché di mezzo c’è il Ferragosto» e la fisiologica quindicina di ferie.

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Di rilievo è che alcuni dei disagi patiti – parcheggi ostaggio delle transenne, una diversa fermata per i bus, alcuni stalli in posizione definita «critica» da una parte della categoria dei tassisti – cesseranno ben prima di agosto: dal 1° luglio, infatti, «il trasporto pubblico torna stabilmente sulla sede di via Rosselli e, quindi, anche i taxi nella corsia interna, davanti al monumento ai caduti». Un aspetto di non poco conto, oggetto altresì di una recentissima interrogazione depositata dall’opposizione con le capogruppo Cristiana Morsolin (La Sinistra) e Lucia Giurissa (Pd), e sul quale ieri l’amministrazione ha inteso fare chiarezza. Comune che con l’assessore al Commercio Luca Fasan avrà peraltro un incontro con un esponente della categoria dei tassisti domani.

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I lavori, dunque. Entro fine giugno piazza e vasca della fontana saranno ormai definite (arrivate le 73 lampade led, andranno collegate a terra), un capitolo chiuso. Idem la piazzetta Unità in porfido e con cuore di pietra giallo d’Istria a richiamo del salotto buono. Il mosaico è in chiusura di pulizia e sarà riposizionato, fervono pure gli allestimenti del museo. Lavori in corso per il pilo (il dirigente dell’Area tecnica Enrico Englaro «se lo disegna di notte», riferisce Cisint esibendo i bozzetti del monumento identitario): la struttura sarà innestata sul fronte strada, all’altezza più o meno del bar municipale. In parallelo risulterà sgomberata tutta la banchina di via Rosselli, interessata dai lavori di Irisaqua prima e di maquillage poi. Il centro sarà dunque per buona parte di nuovo agibile. Da vedere come sarà allestita la Festa del vino, dal 14 al 18 giugno: l’ente ufficializzerà l’esatta location a breve.

Cambiano anche gli attraversamenti e qui i pedoni strappano una vittoria: sarà definitivamente rimosso il sempre tanto discusso attraversamento davanti al bar De Pellegrin e portato indietro, all’altezza dell’istituto di credito, prima della svolta a sinistra dei conducenti in arrivo da via 9 Giugno. Altre strisce zebrate davanti al duomo e, sempre in via Rosselli, di fronte all’altra banca. Terminata la riqualificazione più onerosa, gli ultimi due mesi, da fine agosto, se ne andranno per la “stesura” del nuovo parco e dell’ampia area verdi di fianco alla chiesa. Nel frattempo, appunto dal 1° luglio, i bus s’insedieranno sulla corsia a destra, spalle all’ottico Pacor, di via Rosselli. In due distinti spazi dedicati a extraurbano e urbano, con pensilina e biglietterie di diversi colori e fattezze a indirizzare meglio i fruitori del bus. I taxi, di conseguenza, finiranno davanti al monumento ai caduti. E di fronte saranno ricavati altri 5 stalli per le auto dei privati.

Un periodo non semplice, spiega uno dei tassisti, Valentino, spostati all’inizio della banchina di via Rosselli dal 6 febbraio, 4 mesi fa. Un punto reputato non ottimale perché talvolta si affiancano mezzi di cittadini che al volo devono effettuare un prelievo al bancomat e non trovando sosta si piazzano lì. «Non c’è ombra – dice – e la temperatura interna è ora già salita a 36°.

L’altro giorno la camicia da celeste è diventata blu notte, pregna di sudore, e ho provato imbarazzo e vergogna davanti ai clienti». All’uscita dallo stallo si può porre «il problema di un punto cieco», in prossimità ci sono le strisce e «lì corrono spesso come matti». Cisint contesta: «Gli abbiamo dato il numero del comandante dei vigili per segnalare tutto, quanto al caldo, a Roma i tassisti mica se ne stanno tutti all’ombra, eppure lavorano. Spiace ma l’interesse pubblico dei lavori è prevalente, a vantaggio pure dei tassistiti. Perché non si mettono una vela o un gazebo? Glieli posso procurare, è una banalità».