Vigevano, accantonato il progetto della nuova casa di riposo
La nuova casa di riposo non si può fare. Almeno questo è quanto sottoscritto dal gruppo di lavoro intersettoriale e trasversale, istituito dall’amministrazione comunale e composto da professionalità eterogenee, interne alla struttura comunale e anche esterne , con l’obiettivo di valutare fattibilità della proposta di project financing, presentata il 17 maggio 2024, per la realizzazione di una nuova casa di riposo nell’area di fronte al centro sportivo Santa Maria, o dietro area dell'Esselunga.
IL PROGETTO
A presentarla era stato il raggruppamento temporaneo composto dalla Cooperativa Edile Appennino, che si sarebbe occupata della costruzione, la Bcc Leasing del gruppo Iccrea Banca quale soggetto finanziatore e la Cooperativa sociale onlus Il Gabbiano 2.0 che sarebbe stata il gestore. Si trattava di una proposta di partenariato pubblico privato avente ad oggetto la “progettazione esecutiva, il finanziamento, la realizzazione, la manutenzione ordinaria e straordinaria e la gestione ( per un periodo di 20 anni) di una nuova casa di riposo da 120 posti letto e di un servizio di assistenza domiciliare integrata comunale nel Comune di Vigevano”.
Per project financing si intende una partecipazione pubblico - privato in cui sostanzialmente il raggruppamento proponeva la realizzazione della casa di riposo, la cui gestione sarebbe andata a gara per un alcuni anni finché, nel tempo, sarebbe diventata pubblica. Si tratta di un investimento di circa 15, 16 milioni, più o meno. Ora, dopo più di un anno, il gruppo di lavoro ha espresso pollice verso. «Sotto il profilo della gestione degli interessi pubblici coinvolti – si legge nella delibera firmata dal sindaco Andrea Ceffa - la proposta non può essere ritenuta, nella sua attuale configurazione, rispondente all’interesse pubblico. Pur riconoscendo l’impegno dei proponenti e la rilevanza dell’iniziativa, la proposta non offre, allo stato, garanzie sufficienti per rappresentare una soluzione sostenibile e adeguata rispetto all’esigenza, fortemente avvertita, di rinnovare l’attuale assetto strutturale e gestionale, ormai caratterizzato da limiti funzionali e da un rilevante impegno economico per l’Ente». Da qui il verdetto finale: la proposta formulata dal raggruppamento di imprese non può ottenere una dichiarazione di fattibilità.
Resta però il grande problema dell’enorme lista d’attesa dell’unica casa di riposo cittadina, il De Rodolfi, dove si arriva a quota 300. Un’enormità. L’unico sollievo, se così lo vogliamo definire, è che la graduatoria, che viene aggiornata ogni tre mesi, non è determinata dall’ordine di presentazione delle domande, ma dall’urgenza della situazione sanitaria, dall’età, o dalla non autosufficienza dei singoli richiedenti. Per questo, l’amministrazione comunale non si arrende e ha incaricato gli uffici di dare seguito alle opportune valutazioni al fine di individuare, anche tramite comparazione, le diverse modalità operative a disposizione del Comune, per avere comunque sul territorio una nuova casa di riposo, anche attraverso una proposta di partenariato pubblico privato.
