Il liceo artistico ritorna a ospitare le opere della Mostra della ceramica di Castellamonte
CASTELLAMONTE. Si guarda avanti tornando alla tradizione: è il caso dell’Istituto 25 Aprile-Faccio che ospita la sezione dedicata al liceo artistico e da quest’anno, dopo l’ingente ristrutturazione, tornerà ad essere sede espositiva della Mostra della ceramica.
A confermarlo durante la presentazione dell’evento è stato il curatore della 64ª edizione Giuseppe Bertero: «Dopo la ristrutturazione la scuola tornerà ad essere un luogo di esposizione. Le sezioni dello storico liceo artistico di Castellamonte saranno aperte e visitabili dal pubblico della Mostra. Con un valore aggiunto: le opere dei ragazzi potranno essere ammirate direttamente a casa loro, dove le pensano e dove le realizzano».
A raccontare nel dettaglio le novità alla vigilia della Mostra della ceramica sono il dirigente scolastico Daniele Vallino, la vicepreside Michela Peronino e la docente di discipline plastiche e ceramiche Mirela Strora: «Il cantiere è terminato e dopo tre anni l’istituto può tornare ad ospitare l’allestimento della Mostra. Il numero delle opere è ampio e lo stile è vario. L’esposizione sarà incentrata sull’evoluzione della ceramica negli anni, tenendo conto degli spazi e degli ambienti più adatti ai vari stili».
Proprio in questi giorni che precedono l’apertura della manifestazione lo staff scolastico sta lavorando all’allestimento: «Seguiremo una sequenza cronologica, che vuole raccontare come si è evoluta la lavorazione della ceramica – continuano dalla scuola –. Lo sviluppo estetico è al centro, ma lo è anche il passaggio da arte considerata minore a concetto vivo, che entra a pieno titolo nelle gallerie, passando dalla manualità alla decorazione».
Per la scuola di Castellamonte la Mostra è sinonimo di fonte di ispirazione e di visibilità: «L’evento dà grande spazio alla scuola, che primeggia ai concorsi in Italia. I nostri ragazzi, a Savona, sono stati premiati dal ministro Valditara e, oltre ad aver riconosciuto la loro preparazione, sono stati definiti evoluti nel saper fare, tanto che ci sono stati chiesti i programmi scolastici. Si cerca l’eccellenza, non solo nella ceramica, ma anche negli altri ambiti proposti dalla scuola. Poi la Mostra, che unisce didattica, complessità e promozione, dà spunti e stimoli, come quelli arrivati lo scorso anno grazie alla presenza della Cina. Inoltre, le opere proposte dagli studenti alla Mostra sono frutto soltanto del loro lavoro: con i docenti c’è condivisione di spunti e abilità, ma non ci sono ritocchi. Le opere sono il frutto del lavoro dei ragazzi». V.C.
