Jonas Vingegaard: “Avrei potuto vincere il Tour 2025, lo credo ancora. Alla Visma corriamo seguendo l’istinto”
Jonas Vingegaard torna a parlare nuovamente del secondo posto al Tour de France 2025 e si sofferma sul modo di correre della Visma | Lease a Bike. Il corridore danese, l’unico che sembrava in grado di fermare la corsa di Tadej Pogačar durante la Grande Boucle, si è dovuto accontentare della piazza d’onore.
Nel podcast Inside the Beehive, Jonas Vingegaard ha parlato del risultato ottenuto in Francia, ricostruendo anche la strategia della sua squadra: “Il Tour è stata forse la prima volta dalla mia caduta nel 2024 in cui sono tornato più o meno agli stessi numeri di potenza. Ci è voluto molto per arrivarci. È stata una caduta importante e recuperare è stato più difficile di quanto pensassi. Al Tour di quest’anno volevamo correre in maniera aggressiva per mettere pressione a Pogacar. Forse con il senno di poi avremmo potuto fare qualcosa in modo diverso, ma è sempre facile essere intelligenti dopo. Mi è piaciuto correre più sulle sensazioni, più aggressivo. Non devi correre così sempre, ma per una volta è stato bello provare”.
Sulle possibilità di vittoria e il modo di correre della squadra: “Credo ancora che avrei potuto vincere. Alcuni giorni difficili hanno fatto una grande differenza. Alla fine, però, ha vinto il migliore. Questo dovrebbe darci la motivazione per l’anno prossimo. Le persone dicono che nella Visma | Lease a Bike siamo robotici. Io penso che abbiamo mostrato che seguiamo il nostro istinto. Se un giorno mi sento benissimo, vado per la vittoria di tappa. A volte non hai bisogno di un piano, ma di coraggio”.
La particolare premiazione della Vuelta a España 2025, eseguita in un parcheggio dopo le proteste dei manifestanti ProPal a Madrid: “Sono tornato deluso in hotel. Ho preso un po’ di patatine e una birra e mi sono seduto nel retro del pullman. Poi qualcuno ha detto che stavano lavorando per una premiazione nel parcheggio delle macchine. È diventata una delle cerimonie del podio più memorabili che io abbia mai avuto. È stata più intima. Dovevo solo stare attento a non cadere da quel podio improvvisato”.
