Felicia, la pasta healthy che si prende cura delle persone e dell’ambiente

C’è una realtà imprenditoriale che nasce in Puglia nel 2009 ed è diventata un punto di riferimento nel settore dell’innovazione e dell’healthy food. È Andriani S.p.A. Società Benefit, specializzata nella produzione di pasta con il brand Felicia, prodotti da forno e pet food; l’azienda utilizza materie prime selezionate e naturalmente prive di glutine, tra cui grano saraceno, avena, riso integrale, teff, lenticchie, ceci, piselli, cavolfiore e spirulina.

Felicia incarna l’impegno dell’azienda verso un modello di business rigenerativo e responsabile; Le sue parole d’ordine sono «innovazione» e «benessere», senza rinunciare al gusto. Ne parliamo con Marco Lentini, Direttore Marketing di Andriani S.p.A. 

Se dovesse descrivere Andriani a un amico che non ne ha mai sentito parlare, cosa direbbe? 

Partirei con due frasi sintetiche ma molto significative. La prima è il purpose di Andriani, ovvero  «migliorare la salute e il benessere delle persone, degli animali e del pianeta attraverso l’innovazione alimentare». L’altra è la company signature di Andriani, cioè «Leading the Food Transition». La nostra è una realtà aziendale che ha l’ambizione di guidare la transizione alimentare e che ha l’innovazione nel DNA. 

Sempre più consumatori scelgono prodotti salutari e senza glutine. Insomma, sta diventando una tendenza. Andriani come risponde a questa sfida?

A me piace pensare che Andriani anticipi in modo pioneristico quelle che poi diventano tendenze. La nostra è un’azienda giovane, nata nel 2009 e con il brand Felicia colloca l’healthy food in una nuova dimensione più «colorata», attraverso la Colorfood Revolution, che invita a riscoprire il piacere del cibo come esperienza quotidiana di benessere, in cui gusto, nutrizione e rispetto per il pianeta coesistono. Felicia esprime una personalità innovativa e positiva, capace di rendere il cambiamento visibile attraverso colori, ingredienti e scelte consapevoli, guardando al futuro con fiducia e responsabilità. Questa visione si riflette in ogni aspetto del prodotto, dal packaging alla comunicazione. Una nuova concezione del mangiar bene ispirata alla dieta mediterranea che valorizza la biodiversità alimentare, dove ogni materia prima ha il suo colore, il suo sapore e le sue proprietà nutrizionali.

Parlando sempre di healthy food, come nasce questa vostra idea di utilizzare degli ingredienti alternativi come i legumi, i cereali e addirittura l’alga spirulina? 

Anche questa idea nasce dal DNA aziendale. All’inizio, l’ambizione era produrre la miglior pasta senza glutine sul mercato. Sin dai primi anni, però, abbiamo allargato il campo, valorizzando la biodiversità. Questa ricerca ci ha portato a esplorare nuovi ingredienti e a innovare con soluzioni come la pasta di legumi — lenticchie, ceci, piselli — e l’introduzione di superfood come la spirulina.

Siamo partiti da un target limitato al mondo della celiachia, ma ci siamo evoluti con Felicia, un brand che non nasce per rispondere esclusivamente a questa esigenza, ma per generare valore attraverso una nuova proposta alimentare. Felicia rappresenta un unicum: non esiste un vero competitor diretto, perché punta sulla biodiversità degli ingredienti. Non solo legumi: anche il mondo dei cereali integrali è molto articolato, con riso integrale, grano saraceno, avena e teff, un cereale antichissimo originario del Corno d’Africa.

Addentrandoci fra gli ingredienti, approfondiamo l’alga spirulina, una materia prima un po’ particolare. Quali sono i benefici principali dell’alga spirulina rispetto ad altri ingredienti, dal punto di vista proprio nutrizionale?

La spirulina era chiamata dagli atzechi «cibo degli dei», proprio per le sue straordinarie proprietà nutrizionali. La FAO nel 2007 l’ha definita «cibo del futuro». Ad alto contenuto di proteine, ricca di ferro, potassio, vitamina B12 ficocianina, ed è anche un potente antiossidante naturale. Apporta dunque notevoli benefici sia sul corpo che sulla mente. È capace di migliorare la resistenza fisica, di contrastare stanchezza e affaticamento. Contribuisce al benessere cardiovascolare e rafforza il sistema immunitario. Favorisce la concentrazione e il buon umore. Insomma, si inserisce perfettamente nello stile alimentare di persone attente a salute e benessere. Non solo un toccasana per il corpo, ma anche per il pianeta: per ogni chilogrammo di spirulina prodotto, vengono catturati 1,8 kg di CO2 dall’atmosfera. Durante la sua crescita, la spirulina assorbe anidride carbonica e rilascia ossigeno, contribuendo a ridurre l’impronta di carbonio.

Da qui l’idea del parco della spirulina. 

In Europa, il più grande impianto di produzione di spirulina naturale si trova a Gravina in Puglia, dove è stato implementato un modello di economia circolare 100% italiano. Questo processo virtuoso utilizza l’acqua derivante dalla produzione della pasta Felicia per coltivare la microalga.

Frutto di un importante progetto di economia circolare dell’azienda, nato grazie alla joint venture con ApuliaKundi, l’Alga Spirulina viene coltivata in grandi vasche alimentate con l’acqua proveniente dal processo di pastificazione, che, opportunamente trattata, viene nuovamente immessa nel sistema, con l’obiettivo di tutelare questa fondamentale risorsa naturale del pianeta. 

Oggi la salute e la sostenibilità sono dei valori fondamentali per i consumatori. A livello di mercato, Andriani è una realtà prevalentemente locale o ha consolidato la sua presenza anche sul territorio nazionale?

Ormai Andriani e Felicia sono delle realtà assolutamente nazionali. É vero che siamo pugliesi, ma il mercato ci premia per i valori che siamo capaci di generare. Felicia ormai è distribuita in tutta Italia, in tutti i supermercati principali. Ad esempio, una una piazza molto recettiva è quella milanese, sia per il target metropolitano sia per la concentrazione di un certo tipo di distribuzione. In generale, secondo i dati Nielsen, siamo primi nel mercato della pasta per crescita in valore assoluto. Questa è la dimostrazione della crescente consapevolezza di un consumatore orientato verso modelli di consumo sempre più responsabili e sempre più educato, alla ricerca costante di trasparenza, credibilità e responsabilità da parte dei brand. Oltretutto l’azienda non è conosciuta soltanto a livello nazionale, ma anche internazionale, perché il 50% del fatturato deriva dall’export e anche perché Andriani, oltre ad aver recentemente aperto uno stabilimento produttivo in Canada, è presente anche a New York con una filiale commerciale. 

L’Italia è un paese molto tradizionalista, soprattutto a livello enogastronomico. In Italia, nella mente del consumatore, la pasta è la pasta (quella classica). Può essere che Andriani abbia più potenziale all’estero, dove non c’è questo tipo di tradizione piuttosto che in Italia? 

Noi riteniamo che siano due driver di crescita che possano tranquillamente coesistere. Il mercato italiano ci sta premiando. Il consumatore italiano è quindi più aperto a nuove soluzioni rispetto al passato. Secondo il report NielsenIQ «Global State of Health & Wellness 2025», il 68% degli italiani adotta un approccio proattivo verso la propria salute e il 35% è attivamente alla ricerca di novità sul mercato per raggiungere i propri obiettivi di benessere, a conferma dell’apertura verso prodotti alimentari innovativi e salutistici anche in categorie tradizionali. L’espansione sui mercati internazionali rappresenta altresì una grande opportunità di sviluppo.

Tornando invece alla Puglia, come si inserisce Andriani a livello concreto all’interno del territorio pugliese?

C’è una grande attenzione al tema delle filiere locali, con l’obiettivo di valorizzare le materie prime del territorio. Un esempio concreto è senza dubbio quello di «Terre Bradaniche», la filiera di legumi più estesa d’Italia che adesso coinvolge diverse regioni italiane, ma il cui cuore rimane sempre in Puglia.  

Andriani è una società benefit. Cosa significa e come lo comunicate ai consumatori? 

Essere Società Benefit significa essere un’azienda per cui il profitto non è l’unico obiettivo, ma si impegna per statuto a creare un impatto positivo su società e ambiente. Questo poi va rendicontato. Noi ci siamo impegnati su cinque aree di impatto. Innanzitutto la filiera produttiva agricola e sostenibile: promuoviamo pratiche agricole responsabili, abbiamo contratti a lungo termine, abbiamo digitalizzato la nostra filiera con grande attenzione alla biodiversità e all’agricoltura rigenerativa. La seconda area è rappresentata da salute e benessere: qui investiamo costantemente in ricerca e innovazione per massimizzare i benefici nutrizionali dei prodotti offrendo sempre alimenti buoni, sicuri e anche funzionali.

La terza dimensione è relativa allo sviluppo e alla valorizzazione del territorio: siamo impegnati a restituire valore ai territori in cui operiamo anche con progetti di cooperazione internazionale. Con l’Etiopia, per esempio, abbiamo realizzato un progetto per la coltivazione del teff, il cereale più piccolo del mondo. La quarta area è quella del cambiamento climatico e dell’economia circolare: oggi lo stabilimento di Gravina di Puglia è 100% carbon neutral. La quinta e ultima area di impatto è relativa alla valorizzazione delle persone: siamo impegnati nella creazione di un ambiente di lavoro stimolante, abbiamo un ristorante aziendale, palestra, servizi di wellness e bike to work.

Un’ultima domanda. Avete dei progetti futuri che si possono rivelare per i prossimi mesi/anni?  

Ovviamente non possiamo svelare tutti i particolari, ma quello che possiamo dire è che ci piacerebbe accompagnare i consumatori in più occasioni di consumo nell’arco della giornata. Ad inizio 2026 lanceremo, tra le altre novità, Proggy Plus, la nuova linea dedicata al pet food nel canale specializzato. Grazie all’integrazione di proteine vegetali con alghe funzionali come Spirulina, Clorella e Nori, vogliamo offrire ai nostri pet un profilo nutrizionale evoluto, a sostegno della loro salute e del loro benessere complessivi. Proggy rappresenta un prodotto innovativo per il pet food che proietta Andriani in un mercato totalmente nuovo, in linea con la visione aziendale: un alimento etico, responsabile, privo di ingredienti di origine animale e realizzato secondo un processo di economia circolare.