Rea Po, è nata Villa Gaia: «Aiuteremo le donne vittime di violenza a ricostruirsi una vita»
Inaugurata nell’ex dogana la struttura voluta da Isa Maggi Fondamentale è stato il contributo economico di società e cittadini
La storia
Villa Gaia è finalmente realtà. Ieri mattina, negli spazi dell’ex dogana di Rea Po, in via Depretis, è stata inaugurata la casa di accoglienza per donne vittime di violenza e alla ricerca di reinserimento lavorativo, nata grazie alla Fondazione Gaia, intitolata alla studentessa Gaia Santagostino scomparsa nel 2008 a 23 anni.
La fondazione era riuscita a riscattare all’asta l’immobile, di cui al momento è stata recuperata un’ala per la creazione di una biblioteca di genere. Insieme ad Isa Maggi, mamma di Gaia, presidente della Fondazione Gaia e coordinatrice di Sportello Donna e Stati generali delle donne, c’erano il sindaco di Rea, Claudio Segni, il vicesindaco di Inverno e Monteleone e componente del direttivo nazionale dell’Anpci (Associazione nazionale piccoli Comuni italiani), Enrico Vignati, sindaci e amministratori di Zeme, Fortunago, Stradella, San Giorgio Lomellina, Vellezzo, attiviste di movimenti femminili e Stati generali delle donne provenienti da Abruzzo, Sicilia e Lazio, e tanti amici che hanno condiviso la battaglia per la riapertura di Villa Gaia.
Dopo l’acquisizione, infatti, sono stati necessari diversi lavori di manutenzione perché l’immobile aveva subito vandalismi di ogni tipo: aiuti sono arrivati dall’imprenditore bresciano Stefano Cervati, da Autostrade per l’Italia, da Codere Italia (che ha consegnato alla fondazione un assegno da 1.500 euro con la vendita delle mini panchine rosse) e da semplici cittadini. Gli stessi che ieri mattina hanno portato a Villa Gaia borse di libri per aumentare l’offerta della biblioteca di genere.
«Metteremo in campo tutte le azioni per aiutare le donne in un vero reinserimento lavorativo» ha detto commossa Isa Maggi, a cui l’Unci (Cavalieri d’Italia) ha consegnato il premio “Donne di valore”.
Al piano terra è stata realizzata la biblioteca di genere, mentre al piano superiore il centro di documentazione dedicato alla storia dei movimenti femministi e all’emancipazione della donna, che sarà digitalizzato.
«Isa ha creduto a questo progetto per più di dieci anni, il mio augurio è che possa funzionare e avere grande successo», ha detto il sindaco di Rea, Claudio Segni. Enrico Vignati, a nome dell’Anpci, ha inaugurato davanti a Villa Gaia una panchina rossa contro la violenza alle donne. —
Oliviero Maggi