In sei anni oltre un milione di dividendo Tea

CASTIGLIONE. Il Comune ha incassato come dividendi di Tea, dal 2015 al 2021, la cifra complessiva di 1.029.590,03 euro. E ciò a fronte del 2% di quote che Castiglione possiede della società, assegnato al municipio dopo che quest’ultimo decise, sotto l’amministrazione di Alessandro Novellini, di vendere alla multiutility mantovana il ramo idrico di Indecast. L’operazione, all’epoca, destò molto dibattito fra le forze politiche castiglionesi. L’allora maggioranza, naturalmente, era in accordo con la scelta dell’amministrazione comunale, alla luce della legge che prevede l’accorpamento dei gestori idrici, mentre un’altra fetta delle forze politiche aveva criticato la scelta, che aveva sì fruttato soldi immediati all’azienda, ma aveva consegnato – a detta di queste forze politiche – solo il 2% di Tea al Comune. Oggi, però, a conti fatti quel 2% ha portato nella casse del Comune un discreto gruzzoletto. Per il 2022 la previsione di dividendo per il Comune è di 223.008,94 euro. «Di fatto 30 mila euro in più rispetto a quello che avevamo stimato» dice il sindaco Enrico Volpi. Il primo cittadino si dice soddisfatto «del fatto che Tea sia in salute e produca utili da dividere fra i soci»: «Questi sono soldi – aggiunge – che vengono immessi nella casse dell’ente sulla spesa corrente. Come tutti i sindaci sanno, questo è il capitolo che al momento è più in difficoltà nei bilanci dei Comuni. Le spese delle utenze aumentano e i trasferimenti dello Stato non bastano mai. Bene queste cifra, anche se non ci permette di stare tranquilli».

Alla luce di questo, però, Volpi non nasconde che «permangono in Tea alcune criticità sulla gestione delle società satellite. Qui occorre un’azione di chiarezza che non può essere dimenticata e che è necessaria e che speriamo di ottenere nel prossimo futuro». Le azioni del Comune di Castiglione di Tea sono, complessivamente, 5.663. Nel 2015 il dividendo era stato pari a 17,62 euro ad azione. Nel 2022 è pari a al momento circa 39,38 euro ad azione. Questo determina un incasso per il Comune che arriva dalla multiutility a fronte della vendita del ramo idrico che, un tempo, era curato da Indecast con la gestione normale che prevedeva la copertura dei costi e dei consumi degli utenti, oltre alle manutenzioni. La questione del gestore unico, anticipata dal Comune di Castiglione all’epoca con questa azione, è centrale anche nell’Alto Mantovano rispetto alla posizione della Sisam.