A Padova gli immigrati generano reddito per 1,2 miliardi. Il 9 per cento delle imprese è straniera
foto da Quotidiani locali
Altro che invasione. Di immigrati in Italia, e nel Veneto, non ce ne sono abbastanza. Ne mancano almeno 80 mila - più altri 450 lavoratori italiani - per riportare l’economia sui livelli pre-Covid.
Dunque neppure l’impennata dei permessi di soggiorno registrata nel 2021 (274 mila, più del doppio rispetto all’anno prima), può bastare, anche perché gli ingressi per lavoro (passati da 10 a 50 mila) continuano a essere una quota marginale del totale, appena 8,5 ogni 10 mila abitanti.
A scattare questa fotografia è il XII Rapporto annuale sull’economia dell’immigrazione della Fondazione Moressa. Che giunge proprio nel pieno del dibattito sugli arrivi e sull’accoglienza.
I numeri
I lavoratori stranieri in Italia censiti nel 2021 sono 2,26 milioni, il 10% del totale della forza lavoro nazionale. I contribuenti nati all’estero sono invece oltre 4 milioni. Nel Veneto se ne contano 452 mila (il 12,5% del totale dei contribuenti), in provincia di Padova sono 78.697 (l’11,5%), producono redditi per un miliardo e 188 milioni (15.540 euro di media) e pagano Irpef per 168 milioni di euro, in media 3.260 euro a testa.
Dopo il Covid, il tasso di occupazione è calato (57,8%) ed è più basso di quello degli italiani (58,3%). Ma anche se i redditi degli immigrati sono precipitati dopo il 2020, non c’è squilibrio nelle casse dello Stato: il saldo fra gettito fiscale (28,2 miliardi) e spesa pubblica per i servizi di welfare destinati agli immigrati (26,8 miliardi) è largamente in attivo, per 1,4 miliardi. A conferma del fatto che gli immigrati danno più che di quanto ricevono.
Meno qualificati
Fra gli italiani, il 37,5% dei lavoratori svolge attività tecniche e qualificate, mentre fra gli stranieri è solo il 7,8% ad avere queste mansioni. La presenza di immigrati si concentra in fasce medio-basse di produzione. Eppure, su scala nazionale, il loro contributo al Pil è del 9% (in particolare nei settori dell’agricoltura, dell’edilizia e della ristorazione) con un valore aggiunto di 144 miliardi.
Non solo manodopera
Ma attenzione: gli immigrati non sono soltanto manodopera. Continua a crescere la quota di quelli che avviano un’attività in proprio: in Italia sono 753 mila, nel Veneto 65.475, in provincia di Padova se ne contano 12 mila e sono ormai il 9% di tutti gli imprenditori attivi.
Il loro numero è cresciuto del 37,9% fra il 2011 e il 2021 e del 4,3% fra il 2020 e il 2021, periodo che pure non era il più propizio per avviare un’attività. La loro presenza di concentra in particolare nei settori delle costruzioni, del commercio e della ristorazione. Parallelamente il rapporto della Fondazione Moressa registra un calo dell’8,6% dell’imprenditoria italiana.
Non bastano
Per tornare all’economia pre-Covid servono molti più lavoratori. Il grosso può essere trovati fra giovani e donne. Ma serviranno anche 80 mila immigrati, risorse vere, al di là di ogni ironia.