Rete degli studenti in corteo a Mantova: «Spazi adeguati per studiare»
foto da Quotidiani locali
«Diranno che sono qui perché non ho voglia di studiare, ma la verità è che partecipo a questa manifestazione proprio perché con scuole che non hanno aule a sufficienza, che hanno i laboratori fermi per un mese, che devono ancora oggi fare ricorso alla Dad per questi motivi, studiare diventa un problema». Il ragazzo che parla dal megafono è studente del liceo artistico Giulio Romano, forse l’unica scuola in Italia costretta a fare ricorso, seppur in modo molti limitato, alla didattica a distanza perché non ha aule sufficienti , quest’anno, per poter ospitare tutti gli iscritti. I problemi di edilizia scolastica, che nel Mantovano sono molto pronunciati, sono stati uno dei temi al centro della manifestazione organizzata ieri in città da ragazze e ragazzi delle scuole superiori nell’ambito dello sciopero nazionale ribattezzato “No Meloni day” indetto da Rete degli studenti medi (associazione legata alla Cgil e presente anche nel Mantovano) e Unione degli studenti.
La protesta era nata all’indomani del varo del cosiddetto decreto anti rave) ma si è arricchita di altri punti con il passare dei giorni. In particolare le organizzazioni studentesche contestano il concetto di “scuola del merito” (termine introdotto nel la denominazione del ministero) contrapponendogli i concetti di “inclusività” e “impegno”. Anche Rete degli studenti medi di Mantova ha sollevato questo punto nel corso del corte, che ha coinvlto però soltanto poche decine di ragazze e ragazzi. La manifestazione è partita attorno alle 9 .30 dai giardini dell’Anconetta, alle spalle della sede del liceo artistico. Il piccolo corteo è passato anche nella zona dell’ex ceramica, dove si trova il cantiere della nuova sede del Mantegna. È stata l’occasione per chiedere alle istituzioni locali (Provincia e Comune) di portare a termine i lavori da cui dipendono la collocazione di classi non solo del Mantegna, ma anche del D’Este e del liceo artistico. A tal proposito gli studenti chiedono un incontro col presidente della Provincia per illustragli i disagi affrontati ogni giorno e chiedere chiarimenti sugli interventi in atto e previsti. —
Nico