Di Gennaro: «Feltre sciupone ma ora prendiamoci la salvezza»
La delusione è stata cocente, perché sarebbe bastato sconfiggere il Paese fanalino di coda per qualificarsi al girone Oro e di conseguenza puntare ai playoff. Invece la J&W Feltre si è complicata la vita all’ultimo ostacolo, trovandosi così a disputare il girone Argento. Qui in palio ci sarà la salvezza diretta, ad appannaggio della vincente del raggruppamento. Le altre invece disputeranno i playout, suddivisi su più turni. Nel dettaglio, il Feltre se la vedrà adesso con Albignasego, Pro Pace Padova e Venezia Lido, cominciando già dal prossimo fine settimana. Contro Castelfranco e Motta invece non giocherà, avendole già sfidate nella prima fase.
Una mano a raggiungere il nuovo traguardo potrà darla Marco Di Gennaro, play guardia entrato a far parte del roster feltrino ad inizio gennaio e il cui impatto è stato notevole. D’altronde, il giocatore classe 1995 di Terracina porta in dote una lunga esperienza in categorie superiori tra B e C con le maglie di Montecatini, Latina, Alto Sebino, Lamezia Terme, Mortara e Stella Azzurra Viterbo. Carabiniere da alcuni mesi di stanza in provincia, può dare una grossa mano a mantenere la categoria.
Partiamo dal ko contro il Paese. Avevate la salvezza in mano ed inoltre avreste potuto confrontarvi con le migliori compagini della categoria, sognando i playoff. Cosa è andato storto?
«Ci si potrebbe aggrappare alla febbre di alcuni ed altre assenze importanti, ma non avremmo dovuto perderla neppure così. In queste partite non bisogna proprio arrivare punto a punto all’ultimo, in quanto sono sufficienti piccoli episodi a condizionare il risultato. Dovevamo chiuderla in precedenza, quando ne avevamo la possibilità. Di conseguenza è solo colpa nostra: purtroppo abbiamo sbagliato due tre scelte alla fine quando contava, me compreso, e Paese ci ha superato».
Cambiano gli obiettivi?
«Il rammarico non manca, in quanto eravamo ad un passo da un traguardo all’apparenza difficile solo qualche settimana fa. Ormai però dobbiamo concentrarci sulla fase Argento, dove cercheremo di chiudere il girone al primo posto evitando i playout».
A livello personale, come ti trovi a Feltre?
«Premetto che sino all’estate 2019 giocavo quasi a livello professionistico. Poi a seguito di alcuni guai fisici e dell’inizio del lavoro da Carabiniere, mi ero fermato. Una volta trasferitomi in una caserma della zona, verso ottobre ho ricominciato ad allenarmi proprio qui a Feltre. In seguito mi è stato chiesto se fossi interessato al tesseramento e così sono tornato in campo. Fa piacere perché dal punto di vista personale è un modo di intrecciare relazioni, soprattutto in una squadra dove ho trovato notevole affiatamento sia umano e sia sportivo».