ATP Dubai, Medvedev: “Battere Djokovic è sempre straordinario. Sono in fiducia e riesco a fare le cose al meglio”-
Non capita tutti i giorni che Novak Djokovic alzi le mani al cielo in segno di resa dopo averle provate tutte. Non era mai capitato in questo 2023 che il numero uno al mondo conosce la parola sconfitta. Ed erano giorni, mesi, forse anni che non si vedeva la miglior faccia di Daniil Medvedev, ma del resto non è mai troppo tardi per superare gli esami e per tornare sé stessi. Il russo centra la finale di Dubai dopo aver sfiancato il serbo, sfoderando una gara magica a coronamento di un periodo straordinario per lui. Djokovic le ho provate tutte, ha intensificato persino le discese a rete per cercare di scombussolare i piani di Daniil: “Credo che non si sentisse a suo agio in campo e cercasse di accorciare gli scambi. A differenza di avversari come Hurkacz o Cressy, non è tipico di Nole farlo, anche se ha un gioco a rete fantastico. Ha provato tante cose perché è un giocatore straordinario e ho dovuto restare concentrato fino alla fine per vincere la partita”, ha detto il russo.
Aggiornando il computo statistico delle sfide tra i due, per il n. 7 del ranking questa è stata la vittoria n. 5 ottenuta contro il serbo: “Ogni volta che batto Novak è una sensazione incredibile. Probabilmente è il più grande tennista di tutti i tempi, o almeno tra i migliori. E’ un giocatore straordinario e ogni volta che riesco a batterlo, è incredibile. Ovviamente, farlo nella finale degli US Open rimane qualcosa di indelebile, anche perché è stato il mio unico slam vinto finora. Battere uno come lui a New York è stato un sogno che si è avverato. E’ sempre un piacere batterlo, nel senso che provi sensazioni particolari che ti caricano ancora di più”.
In finale ci sarà Andrey Rublev, i due sono molto amici: “E’ un giocatore fantastico che può vincere sia Master che Slam. Deve migliorare dal punto di vista mentale nei momenti migliori: è lì che si perde un pò. Devo essere al meglio, servire bene, cercare di non dargli palle aggredibili. Sarà una grande finale”.
Per Medvedev si tratta della terza finale negli ultimi tre tornei: “Sono riuscito a far crescere la fiducia nei miei colpi. Non mi limito più solo a tirar forte e bene, ma guardo quello che accade nell’altra metà campo. Ora ho voglia di vincere punti scegliendo bene il colpo da fare per mettere in difficoltà il mio avversario. Per far questo devi essere in fiducia, devi sentire bene i tuoi colpi. Contro Nole è stato importante restare concentrato sino all’ultimo. So quanto sia importante per lui battere tutti i record. Stavo giocando abbastanza bene e, ad esempio, mi sono superato sul penultimo punto del match. Fai quegli scatti, fai quelle giocate quando ti senti bene e sei in sicurezza”.
E’ sempre più vicino ai giudici di linea quando deve rispondere. Sia contro Coric che contro Djokovic era davvero lontano dalla linea di fondo: “E’ una cosa che mi dà grandi risultati e per quello continuo a ripeterlo: quando ho fiutato che potesse provare il serve and volley sono avanzato. Cerco di allenare il più possibile quest’aspetto, anche se il miglior allenamento è la partita vera”.
Contro Rublev dovrà fare attenzione al servizio miglioratissimo del suo connazionale, ma come lavora sull’aspetto mentale? “Lavoro molto su questo. L’anno scorso ero senza mental coach, ma quest’anno ho deciso di affidarmi a una persona che allena questo aspetto. Non mi interessano molto tecniche di respirazioni particolari o lo yoga. Mangio i dolci, a volte vado a letto tardi giocando alla PlayStation. A volte passo il fine settimana a bere con gli amici. Credo che sull’aspetto mentale migliorerò molto”.