Un terzo supermercato Aldi a Trieste: aprirà all’uscita di galleria Foraggi
TRIESTE Sulla piazza triestina Aldi si appresta al triplete per tentare il poker. Il gruppo austriaco della grande distribuzione, attivo in Italia dal 2018 con basi a Bolzano e a Verona, è in forte espansione nel Settentrione nazionale e Trieste è uno dei fattori strategici di questa scommessa. Solo alla fine dello scorso anno sono stati inaugurati a Modena, Belluno, Vigevano, Torri di Quartesolo (Vicenza).
Attualmente sono due le strutture esistenti in città, una in via Coroneo e una in via Fabio Severo. La terza è già in cammino e sarà collocata tra via Salata e via dell’Istria, all’uscita verso sud dalla galleria Foraggi, in pratica davanti all’area cimiteriale. La quarta si concretizzerà in via Flavia.
Il sito Salata-Istria ha varcato le colonne dell’ufficialità amministrativa con la presentazione di un Piano attuativo comunale di iniziativa privata, che è stato portato all’attenzione giuntale da una delibera dell’assessore Sandra Savino, seguita dal dirigente della Pianificazione Eddi Dalla Betta.
Il progetto prevede la realizzazione di un edificio dotato di una superficie di vendita “grande distribuzione” da 1.500 metri quadrati, ricavato nell’ambito di uno spazio da circa 5.100 mq. Aldi provvederà inoltre a un duplice intervento di carattere viario mediante rotatorie nel maxi-incrocio Salata-Istria-Baiamonti e nell’intreccio Istria-Slavich-Fonte Oppia. Il lavoro è stato progettato dagli ingegneri Fiorella Honsell e Matteo Colautti, dal geometra Roberto Gregoris.
Fonti comunali stimano che l’investimento complessivo potrebbe aggirarsi attorno ai 3 milioni di euro, in grado di occupare una trentina di dipendenti.
In questa fase siamo all’avvio della verifica di assoggetabilità alla Valutazione ambientale strategica (Vas), che coinvolgerà Arpa, Azienda sanitaria, Regione Fvg, Soprintendenza.
Il sito scelto da Aldi sale/scende per alcuni metri in quella sorta di “promontorio” i cui confini vengono dettati da via Salata e via dell’Istria. L’area è definita «degradata», occupata da fabbricati in ferro, lamiera, laterizio la cui qualità è classificata «scadente» nella relazione generale: andranno demoliti. Fino al 2017 operava in questo spicchio la Siderurgica Morselli, che poi cessò l’attività.
Al posto di questi ruderi sorgerà uno stabile parzialmente prefabbricato, cui si accederà attraverso due carraie. Uno degli elementi più interessanti per il cittadino riguarda - in analogia con quanto Cadoro ha eseguito a poche centinaia di metri di distanza davanti al cimitero - gli arredi funzionali all’intersezione Salata-Istria-Baiamonti, il rifacimento del marciapiede lungo via Salata, la ristrutturazione “a rotatoria” della confluenza Istria-Slavich-Fonte Oppia. Interventi che caratterizzeranno traffico di auto e del trasporto pubblico, allo «scopo - insiste la relazione - di incrementare la sicurezza stradale su di un tronco che anche recentemente è stato teatro di gravi incidenti». Il documento riepiloga infine le opere del verde e i punti-luce chiamati a illuminare la zona.