Titolare di un bar ucciso a Milano, arrestato 73enne: il giorno dopo il delitto tentò di suicidarsi
MILANO. La Polizia di Stato, coordinata dalla Procura di Milano, ha eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un italiano di 73 anni accusato di aver ucciso il titolare del bar “Caffè Milano” in piazza Angilberto, al quartiere Corvetto, il 19 dicembre 2022. A darne notizie è la questura di Milano, precisando che l'omicidio è avvenuto "per motivazioni economiche".
La vittima, Ruiming Wang, 35 anni, cinese, al quartiere Corvetto conosciuto come Paolo, era stato ucciso a colpi di pistola all'interno del suo bar all'angolo tra via Bessarione e piazza Angilberto, alle 7.15 del mattino, poco dopo l'apertura del locale. Gli accertamenti dei giorni successivi avevano accertato che il 35enne era stato centrato quattro volte al torace e una al collo. Due i colpi non andati a segno. Il 19 dicembre, giorno dell'agguato, la moglie di Wang era in casa nella stessa palazzina dove al piano terra si trova il locale - chiuso per tre volte dal questore fra il 2014 e il 2018 per la presenza di pregiudicati - e dove la coppia viveva con un figlio di 9 anni.
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Il 73enne accusato dell’omicidio, Oronzo Pede, aveva tentato di suicidarsi il giorno successivo all'omicidio del cittadino cinese, il 20 dicembre, sparandosi alla testa e rimanendo ferito di striscio. Dalle indagini e dalle analisi della polizia, coordinate da Laura Pedio, procuratrice aggiunta della Procura di Milano, è emerso che l'arma utilizzata per il tentato suicidio coincideva con quella del delitto. Al momento l'uomo è ricoverato a Lecce, città di origine dove si era trasferito dopo i fatti, perché dopo una prima operazione chirurgica si sono resi necessari ulteriori interventi a causa di complicazioni.
L'uomo è stato individuato grazie a un lungo lavoro di screening sui modelli dell'auto (una Fiat Punto) con cui era giunto al bar, ripresa da diverse telecamere (la targa non risultava visibile dalle indagini), e l'arma usata è stata trovata e comparata con i bossoli trovati sul luogo dell'assassinio. Le immagini avevano evidenziato che l’uomo era arrivato nella zona del bar una ventina di minuti prima del delitto, entrando nel bar con il volto coperto da una mascherina chirurgica e dal cappuccio del giubbotto, probabilmente dopo aver atteso che nel locale non ci fossero testimoni, Il movente, seppur ancora non chiaro, sembra quello economico, dato che Pede versava in condizioni economiche precarie e che nel 2018 era fallita la sua società edile, che aveva sede nella stessa zona dove si trova il bar della vittima.