Turismo naturalistico e visite guidate tra il Centro di Pietrarossa e la Rocca a Monfalcone
Il progetto di rilancio del Carso fruibile in modo sostenibile: percorsi con cartelli che spiegano le peculiarità dell’ambiente
MONFALCONE. Il turismo naturalistico implementa la valorizzazione del Carso, anche nell’ottica di collegare Pietrarossa alla Rocca. L’idea è infatti quella di abbinare le visite guidate tra i due siti mettendo a disposizione il Roccabus per i trasferimenti. Tutto nell’ambito di un “piano di rilancio” che l’amministrazione comunale si appresta ad avviare per «far conoscere e rendere fruibile in modo sostenibile il Carso, quale patrimonio della città», come ha anticipato il sindaco Anna Maria Cisint, parlando di un «vero e proprio salto di qualità». Il progetto complessivo, inserito nel contestuale asse Rocca-Pietrarossa, si materializzerà attraverso il potenziamento delle attrezzature all’interno del museo naturalistico avvalendosi della realtà virtuale, la realizzazione di un punto di assistenza e-bike comprensivo di un sistema di caricamento cellulari sfruttando l’energia solare, fino alla promozione del Nordic Walking.
In prima linea dunque la Rocca ed il Centro visite di Pietrarossa, per i quali è appena stato “tracciato” il nuovo percorso didattico “open air” denominato “Alla scoperta del territorio carsico cittadino”. A raccontare ai visitatori le peculiarità naturalistiche sono 15 cartelli disposti in due direzioni, verso il laghetto di Pietrarossa e verso il sentiero dei Castellieri per sfociare alla base della Rocca. Punto di partenza è il parcheggio del Centro visite, dove ora un pannello principale accoglie i visitatori. Finanziato dai fondi comunitari Psr attraverso il progetto Ecomosaico, il percorso naturalistico è stato realizzato con strutture in legno idonee al contesto, stabilite d’intesa con la Soprintendenza paesaggistica regionale e con la competente Direzione regionale, concordando anche i punti di localizzazione, mentre i testi apposti nei cartelli sono stati elaborati con il contributo del Cai. Testi, quindi, esplicativi delle caratteristiche del patrimonio carsico. Un viaggio tra le peculiarità della sorgente carsica e delle rogge, potendo conoscere anche l’alianto e altre specie invasive, come pure il bosco, la landa, i muretti a secco e le diverse specie floreali. «In pratica – ha spiegato Cisint – si tratta della prosecuzione all’aperto e sul campo del percorso didattico offerto dal museo naturalistico multimediale di Pietrarossa, il primo del genere in tutta l’area carsica, che quest’anno sarà pienamente fruibile, a partire da questo mese, arricchito ulteriormente nelle dotazioni».
Tra le innovazioni tecnologiche è in arrivo un visore in realtà aumentata, realizzato dal Polo tecnologico di Pordenone, che permetterà di rivivere in 3D la storia delle Terme romane. C’è dell’altro, ossia la dotazione di uno schermo touch screen dotato di un nuovo sistema che svilupperà le informazioni turistiche con QR Code e App dell’intero territorio cittadino, denominato “Scopri Monfalcone”. L’inaugurazione è prevista a fine maggio. Sono invece in partenza, nelle prossime settimane, le procedure per la realizzazione del punto e-bike assieme al sistema di caricamento dei cellulari ad alimentazione solare, rientante nel finanziamento europeo di 48 mila euro appena acquisito.
«Il Carso – ha rilevato Cisint – è l’ambiente ideale per le attività all’aria aperta e il turismo di carattere naturalistico ha un numero sempre maggiore di praticanti. Quindi spazio alle passeggiate con il percorso didattico, ma anche incentivazione per le biciclette e impegno per rilanciare le attività motorie del Nordic Walking. Pochi ancora conoscono che a Pietrarossa ospitiamo una scuola fra le più qualificate a livello nazionale e che da lì partono quattro percorsi suggestivi con fondo naturale attraverso gli ambienti della landa carsica. È intendimento del Comune promuovere maggiormente questa iniziativa che ha grandi effetti positivi sulla salute e il benessere».
E veniamo a quello che il sindaco ha definito una delle novità più interessanti. «Intendiamo estendere il modello di visite guidate della Rocca anche al Centro visite di Pietrarossa – ha affermato Cisint –. Dopo aver risolto i complessi problemi di accessibilità e dei servizi alla fortezza veneziana, l’ufficio Urp sta verificando il superamento degli ostacoli per accedere con il Roccabus anche all’altro puto di attrazione carsico. C’era molto scetticismo sul nostro progetto per la valorizzazione della Rocca, che ora è diventata una scommessa vinta con oltre tremila visitatori ogni estate. Vorremmo ora sperimentare la possibilità di abbinare il collegamento e le visite guidate nelle giornate di sabato, al mattino a Pietrarossa, al pomeriggio alla Rocca. Superati gli aspetti tecnici, daremo il via al progetto».