Siccità, una task force veneta per evitare il razionamento dell’acqua del rubinetto
Siccità e rischio razionamenti, c’è già una task force al lavoro per ridurre al massimo quelli che saranno i danni derivanti dalla mancanza di acqua. Il gruppo di lavoro, formato da rappresentanti di AcegasApsAmga, Acque del Chiampo, Acquevenete, Acque Veronesi, Azienda Gardesana Servizi, Alto Trevigiano Servizi, Etra, Bim Gsp, Livenza Tagliamento, Medio Chiampo, Piave Servizi, Veritas e Viacqua, opera in un continuo scambio di informazione su tutto il territorio regionale. Al momento la linea condivisa è la seguente: la rete idropotabile non dovrà essere toccata, dunque se di razionamenti si parlerà saranno certamente nel comparto agricolo e industriale.
«Fermo restando questi tre comparti, l’idropotabile va garantito» spiega Marco Milan, direttore tecnico di Acquevenete, ente che amministra fli acquedotti della Bassa padovana e del Polesine. «Lo scenario attuale non fa pensare all’eventualità che si limiti l’acqua dei rubinetti, tuttavia è prima volta che viviamo due annualità consecutive di siccità. Quindi le incognite sono dietro l’angolo. Certo è che tutti noi ci stiamo attrezzando sul fronte dell’efficientamento e dell’interconnessione delle reti».
La strategia, dunque, è condivisa. Si tratta di creare dei bypass che consentano di supplire a una eventuale carenza di acqua dovuta alla siccità.
La campagna anti spreco
Da mesi ormai i gestori stanno portando avanti una campagna contro gli sprechi, cercando di disincentivare chi usa la rete idrica per lavare le auto o, nei mesi estivi, per riempire le piscine.
«Il razionamento dell’idropotabile lo escluderei» mette le mani avanti Emilio Caporossi, responsabile funzione acqua di Acegas ApsAmga.
Restano però molti dubbi sulla tenuta di questa linea condivisa, nel caso in cui la siccità continuasse. Se non altro per le variabili che possono entrare in gioco, come la protesta del comparto agricolo per avere una quota di acqua da destinare alla campagna irrigua. L’idropotabile al momento viene considerato intoccabile. Ma lo sarà davvero sempre? E se dovessero scattare razionamenti, sarebbero a slot orari o con un intervento sulle pressioni? Nessuno si sbilancia, al momento. Ma Caporossi di Acegas tranquillizza: «Prima di un razionamento in grado di incidere sul flusso di acqua nei rubinetti, sarebbero fatte le dovute verifiche per garantire a tutti la fornitura, anche ai piani più alti».
Massimo Cornaviera, direttore di Viveracqua, l’ente che raggruppa i gestori idrici del Veneto, fa da cabina di regia in questa fase. È lì che confluiscono tutte le informazioni che riguardano l’emergenza: «Ciascun gestore sta monitorando la propria situazione ed è impegnato nella definizione di interventi strutturali per la riduzione dei rischi di sospensione del servizio, in risposta alle variabili condizioni di afflusso meteorico».
«Cominceremo a invitare la gente a trattenere l’acqua piovana, in caso di precipitazioni», dicono da Veritas, che rifornisce di acqua la provincia di Venezia.
La situazione in provincia di Belluno
Situazione già critica invece in provincia di Belluno, dove a breve potrebbero scattare i razionamenti notturni della rete idropotabile. È successo anche lo scorso anno e riguarda non solo il problema della siccità ma anche quello della dispersione, in una zona caratterizzata dalle condotte vecchie e ammalorate. Attilio Sommavilla, presidente del cda di Bim Gsp è pronto a far scattare di nuovo lo stop dalle 22 alle 6 del mattino. Solo in questo modo si riescono a caricare i serbatoi vuoti dell’acquedotto. Insomma, per qualcuno l’emergenza sta già bussando alla porta di casa.