Rose bianche e lacrime a Gonzaga per l’ultimo saluto alla giovane mamma
foto da Quotidiani locali
Rose bianche in un cuore sopra la bara e cesti e mazzi candidi attorno. Per l'addio a Debora Avigni, 27 anni, morta nell'incidente di venerdì scorso, c’erano cinque sacerdoti oggi a Gonzaga: don Valerio Canossa, don Flavio Savasi parroco di Pegognaga, don Sandro Barbieri che ha celebrato la messa, don Luigi Righettini parroco emerito di Bondeno e don Nicola Catarin, oltre al diacono Franco Bortolotti. La basilica minore dove si sono svolte le esequie a stento è riuscita a contenere la moltitudine di gente. Molti infatti sono rimasti a seguire la funzione all’esterno.
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Presenti tra i banchi il sindaco Elisabetta Galeotti con alcuni membri della giunta. E per un sentimento di cordoglio e vicinanza all'assessore all'ambiente di Gonzaga Massimiliano Sacchi, padre di Roberto, compagno di Debora, era presente anche il sindaco di Suzzara Ivan Ongari.
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«Un fatto tragico, imprevisto ha portato via la giovane vita di Debora. Di fronte a ciò la gente discute: perché è accaduto, cos'è successo, si poteva evitare. Non dobbiamo cercare colpevoli. Debora, con la sua improvvisa morte ci ha insegnato che non c'è sempre il tempo per scusarci o per riconciliarci con qualcuno. Non c'è sempre il tempo di rimandare gli impegni a data da destinarsi – ha detto don Sandro nella sua omelia – Dobbiamo vivere la vita giorno per giorno».
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Dopo la benedizione con l'acqua e l'incenso, un genitore ha letto un messaggio a nome delle mamme e dei papà degli “Scoiattoli”: «Grazie per la tua disponibilità perché, pur essendo la più giovane, ci hai rappresentati a scuola, grazie per la tua freschezza, perché ci hai insegnato che alle feste dei bambini anche i genitori possono giocare e travestirsi. Grazie soprattutto per aver condiviso con noi le preoccupazioni e i dubbi, i sorrisi e le grandi gioie dell'essere insieme genitori. Ci saremo sempre per Roberto e per il piccolo Mattia».