Il mercato dell’auto riprende a correre: la Provincia di Belluno stima magguiori entrate per 2,3 milioni
Crescita in doppia cifra per il mercato dell’auto all’inizio di questo 2023. E le ricadute sono importanti anche per l’ente Provincia, il cui bilancio si regge su Ipt e imposta sulla Rc auto. Dopo tre anni drammatici, soprattutto per quanto riguarda l’imposta provinciale di trascrizione (calata di 1,8 milioni fra il 2019 e il 2022), le previsioni per il 2023 parlano di un aumento di 2,3 milioni di euro. Soldi che entreranno nel bilancio di Palazzo Piloni e in parte corrente, quella che va a finanziare i servizi per i cittadini e i costi per il personale, e che per tutti gli enti locali mostra i maggiori segni di sofferenza.
I NUMERI DEL MERCATO DELL’AUTO
A febbraio sono state immatricolate 130.365 auto, duemila in più rispetto a gennaio (128.301) e decisamente più che a dicembre, quando erano state 104.915. I dati sono pubblicati mensilmente sul sito del ministero delle Infrastrutture e Trasporti.
Nel primo bimestre 2023 la crescita cumulata è del 18,2%, con 258.689 veicoli nuovi rispetto ai 218.768 del medesimo periodo del 2022. Una ripresa dettata da diversi fattori, fra cui la risoluzione (anche se non definitiva) della crisi dei chip che aveva portato a pesanti rallentamenti nelle consegne di veicoli nuovi.
La ripresa del mercato dell’auto è netta se si guarda all’estate 2022, quando si erano toccati i minimi storici: ad agosto erano state immatricolate solo 72.062 auto. Poi una lenta crescita, rallentata a dicembre e tornata a viaggiare a inizio 2023.
La maggior parte delle auto vendute in febbraio è ibrida (36,5%), seguono i veicoli a benzina (26,1%), gasolio (19,2%) e a Gpl (10,1%). Le full electric si fermano al 7,9% delle preferenze. L’auto nuova più venduta? La Fiat Panda, con 7.875 vetture immatricolate a febbraio.
NEL BELLUNESE
Anche in provincia di Belluno sono a marchio Fiat la maggior parte delle auto immatricolate nel mese di febbraio (60). E anche in provincia i numeri evidenziano la ripresa del mercato dell’auto: se a dicembre erano state immatricolate 306 automobili, a gennaio quel numero è salito a 382, per assestarsi in febbraio a 327. Ad agosto dello scorso anno c’erano state solo 244 immatricolazioni.
IL BILANCIO DELLA PROVINCIA
Una situazione che fa sorridere il bilancio della Provincia. L’ente incassa l’Ipt, ovvero l’imposta provinciale di trascrizione, che va corrisposta sia in caso di acquisto di un’auto nuova che usata. Nel 2019 grazie a questa imposta Palazzo Piloni aveva incassato 8.283.889 euro. Da quell’anno è iniziata la crisi. Nel 2020 sono entrati a bilancio 6.914.888 euro, nel 2021 lieve risalita (7.126.532), nel 2022 il crollo con appena 5.455.983 euro. Un taglio di oltre 2,8 milioni. Le previsioni per il 2023 parlano di un incasso stimato di 7,7 milioni, ovvero due milioni e 300 mila euro in più rispetto all’anno scorso.
La Provincia incassa anche un’imposta sulle polizze Rc auto e questa entrata è rimasta più o meno stabile nel quadriennio 2019-2022: 6.906.906 euro nel 2020, 6.457.601 nel 2021, 6.434.233 l’anno scorso. Nel 2023 la previsione è di incassare 6.650.000 euro.
IL COMMENTO
«Il periodo della pandemia ci ha fortemente penalizzati, anche il mercato dell’auto è crollato in quei mesi drammatici. Ma ora la situazione è migliorato e guardiamo al futuro con maggiore ottimismo». A dirlo è il presidente della Provincia, Roberto Padrin, che da anni è costretto a fare i conti con un bilancio ridotto all’osso, soprattutto in parte corrente. I rincari dell’energia sono stati la mazzata che non ci voleva, nel difficile 2022. «Quest’anno va un po’ meglio, anche sotto il profilo dei costi dell’energia», premette Padrin. «Speriamo che i prezzi si siano stabilizzati e non tornino ad aumentare però».
Risorse si sono liberate approvando la convenzione con Regione e Anas per la riclassificazione delle strade. E la ripresa del mercato dell’auto farà arrivare più soldi grazie all’Ipt e all’imposta sull’rc auto. «Sicuramente avremo ossigeno in parte corrente, ed è importante», aggiunge Padrin. «Abbiamo diverse partite in sospeso: vogliamo implementare il fondo per le Unioni montane (a bilancio sono stati inseriti solo 2 milioni di euro), per i fondamentali interventi sulla difesa del suolo, e vogliamo potenziare la stazione unica appaltante a servizio dei Comuni, ma per farlo bisognerà aumentare il personale. Ecco perché l’aumento delle entrate, anche se si tratta di stime al momento e il mercato dell’auto è molto fluttuante, non può che renderci felici»