Il filosofo Veneziani a “Geografie”: «È la scontentezza il male peggiore della nostra epoca»
foto da Quotidiani locali
Monfalcone Geografie rifletterà sul presente in costante “movimento”, anche con i “Paesi invisibili” indicati dall’antropologa Anna Rizzo (domenica, alle 11.30, in piazza) nel nuovo libro edito da Il Saggiatore.
Rizzo lo presenterà in dialogo con il giornalista Oscar D’Agostino, guidando alla scoperta di realtà ai margini, solitamente visibili sulle mappe solo se illuminate da una tragedia mediatica o dalle sirene del turismo. Ci sono poi le geografie della scontentezza, dell’odio, del rancore e della rabbia intercettate dal filosofo Marcello Veneziani nel saggio “Scontenti, il male della nostra epoca” (Marsilio), che ne discuterà con Alberto Garlini (sabato alle 16.30 in piazza). E poi c’è la guerra dentro l’Europa dopo la pandemia mondiale, tra minacce nucleari, corsa agli armamenti e schemi ideologici allo sfascio, come evidenzia il giornalista Roberto Arditti nel suo ultimo lavoro “La guerra in casa. Come e perché la corsa al riarmo riguarda tutti” (RaiLibri), intervistato dalla direttrice del quotidiano ll Piccolo Roberta Giani domenica, alle 16.30, in piazza. Le riflessioni del giornalista Tommaso Cerno (venerdì alle 18), già direttore dell’Espresso e ora del quotidiano L’Identità, si dispiegheranno in dialogo con il direttore del quotidiano Messaggero Veneto Paolo Mosanghini e toccheranno le “parole che non passano mai di moda”, come “fascismo”, periodicamente nella centrifuga del dibattito nazionale. Anche il saggista ed editorialista politico Daniele Capezzone farà tappa al festival, focalizzando sul nostro tempo con “Bomba a orologeria. L’autunno rovente della politica italiana” (Piemme). In dialogo con il responsabile della sede Ansa Fvg Francesco De Filippo rifletterà su una società spaccata a metà tra obbedienti e rassegnati da un lato e una galassia ribellista e arrabbiata dall’altro (sabato, alle 11). Di una città che è crocevia di storie, religioni, lingue e identità, dove tutto ha iniziato a traballare dopo la Seconda guerra mondiale, dirà invece Denise Pardo presentando “La casa sul Nilo” (Neri Pozza), in dialogo con la giornalista Arianna Boria domenica alle 15 in piazza.
Racconta dell’inferno dell’ultima guerra d’Europa l’intervento del giornalista e reporter di guerra triestino Fausto Biloslavo, che sabato alle 19 porterà al teatro Comunale la sua testimonianza degli ultimi sviluppi del conflitto che sta sconvolgendo il vecchio continente e ridisegnando i nuovi equilibri mondiali.
Il festival diventa anche un’occasione per analizzare le sfide del tempo e della quotidianità. A partire dal piccolo manifesto al femminile sul cammino delle donne della scrittrice Alessandra Beltrame (venerdì, alle 16) che in “Il viaggio delle donne” (Ediciclo) indica i sentieri in salita dei diritti e della parità di genere, sulla strada per l’emancipazione e la libertà.
È invece ritratta da Alessandra Selmi la storia della famiglia Crespi in “Al di qua del fiume” (Nord ed), l’autrice ne parlerà sabato (alle 18.30), mentre delle storie della Serenissima, analizzate in chiave di politica forestale, tratterà il docente Pio Baissero ne “L’oro di Venezia” (Itinera progetti), presentato da Tiziana Cimolino giovedì alle 16.30.
E in un mondo che cambia costantemente, complici le trasformazioni climatiche, arriva la voce del ricercatore Alex Cittadella sabato (11. 30) che, presentato da Giuliana Tonut, ripercorre in 12 tappe il rapporto che l’uomo ha instaurato con il clima delle Alpi nel corso dei secoli nel saggio “Il cielo delle Alpi. Da Otzi a Reinhold Messner” (Laterza).