Via Milazzo, sono iniziati i sondaggi per il consolidamento delle sponde
PAVIA. Sono partiti i carotaggi e le prove geologiche sulle sponde di via Milazzo per conoscere nel dettaglio le caratteristiche del terreno ed è stato posizionato un piezometro all’altezza dell’Osteria del Previ per rilevare l’andamento dell’acqua di falda. Si tratta di rilievi propedeutici all’intervento di consolidamento delle rive del Borgo basso, ma anche alla realizzazione di paratie per difenderlo dalle piene. Aipo infatti sta mettendo a punto uno studio dettagliato per accertare lo stato dei luoghi, le dimensioni delle sponde, la struttura del terreno, il posizionamento dei sottoservizi, tutti elementi fondamentali per predisporre il progetto di fattibilità.
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Attraverso i carotaggi, effettuati da una ditta di Treviso ed eseguiti a diverse decine di metri di profondità, «è possibile analizzare e conoscere i componenti del terreno», spiega Fabio Sai, ingegnere, responsabile dell’ufficio di Pavia di Aipo, precisando che le prove penetrometriche si concluderanno entro martedì.
«Le indagini ci consentiranno di avere un quadro conoscitivo essenziale per definire la progettazione e in seguito avviare i futuri lavori che non riguarderanno solo le sponde, ma anche l’aspetto della protezione idraulica di questo tratto e che dovranno necessariamente integrarsi tra loro». Per il consolidamento delle sponde di via Milazzo Aipo può già contare sui 900mila euro stanziati dalla Regione. Resta da definire il costo del sistema di paratie e terrapieni progettato dall’architetto milanese Marco Goffi che aveva deciso di collaborare con il Comitato Attenti al Ticino, prevedendo una barriera «invisibile ma sempre presente», pronta a difendere questa parte di città quando il fiume si ingrossa.
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Un intervento che, tenendo conto della spesa sostenuta per opere analoghe, potrebbe aggirarsi sui 3 milioni di euro. «È solo una stima – aveva spiegato Sai –. Il progetto serve proprio a determinare il costo reale. Prima ci occuperemo delle sponde, poi delle paratie per le quali andremo alla ricerca dei fondi necessari».
«L’architetto Goffi ha voluto collaborare con il Comitato perché molto affezionato al Borgo dove spesso veniva a pescare – spiega Enrico Bergonzi, presidente di Attenti al Ticino -. Ha quindi messo a disposizione le sue competenze professionali redigendo un progetto, Margine Nostrum, che ora è al vaglio di Aipo con cui il progettista è in stretto contatto. L’obiettivo di questa fase conoscitiva e propedeutica è infatti quello di capire se l’idea è effettivamente realizzabile e se la struttura del terreno è in grado di sostenere un’opera che servirebbe a difendere il Borgo basso dalle esondazioni». —
Stefania Prato