Cittadella dello sport a Barcola: sì al primo passo progettuale
TRIESTE Le incalzanti scadenze del Pnrr obbligano la macchina comunale e gli studi professionali coinvolti agli straordinari. L’altro giorno Elisa Lodi, assessore ai Lavori pubblici, ha recato all’approvazione giuntale tre provvedimenti correlati all’impiego delle risorse stanziate dal Piano. Una attiene all’ambito sportivo-ricreativo nella parte settentrionale di Porto vecchio, le altre riguardano il settore sociale e sono state condivise con l’assessore al Welfare Carlo Grilli.
La cittadella a Barcola
L’intervento più ambizioso, perlomeno dal punto di vista finanziario, riguarda la Cittadella dello sport a Barcola, sulla quale saranno investiti 4,7 milioni di euro. Avanti con l’approvazione del primo stadio progettuale, quello della fattibilità tecnico-economica, affidata alla lubianese Enota. Per l’aggiudicazione dei lavori, il Comune ha inoltrato a palazzo Chigi istanza di proroga, in considerazione della lunghezza dei tempi riscontrata nell’acquisizione dei pareri.
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In programma in una zona abbandonata, già scalo ferroviario del Porto vecchio - descrive la relazione - due campi da tennis, due da basket-volley, due da beach volley, «tutti di dimensioni regolamentari», utilizzabili dalle associazioni sportive per attività agonistica e non. Accanto agli spazi di gioco, sorgeranno le strutture di supporto: spogliatoi, servizi igienici, tribunette, bar, chioschi. Saranno piccoli edifici monopiano, tali da inserirsi nel paesaggio costiero. Il fabbisogno energetico sarà «molto basso» ed è prevista l’installazione di pannelli fotovoltaici per la produzione di elettricità. Vicino a questi impianti nasceranno anche i campi di padel correlati alla concessione comunale risalente all’estate 2021.
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Casa Giardino
Dalla zona litoranea si sale poi verso il Carso. Prima in via de Marchesetti, dove il Pnrr finanzia con 2,5 milioni la riqualificazione di Casa Giardino, destinata ad accogliere anziani non autosufficienti. In questo caso, come nel successivo, l’operazione si è coordinata tra Lavori pubblici e Welfare, tra le dirigenti Barbara Gentilini e Ambra de Candido. L’esecutivo comunale ha detto sì al progetto di fattibilità tecnico-economica, che è stato redatto dallo studio Mads e che aveva ottenuto il via libera dalla conferenza dei servizi svoltasi «in forma semplificata». La gara d’appalto - chiarisce la delibera - sarà indetta dopo la stipula della convenzione tra il ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e il Municipio triestino.
Casa Capon
Il terzo intervento approva invece il progetto definitivo-esecutivo relativo al primo piano di “casa Mario Capon”, che si trova in via Sant’Isidoro a Opicina. Obiettivo è la realizzazione di alloggi di accoglienza per il reinserimento e l’autonomia. La previsione di spesa ammonta a 500.000 euro. Ancora Lavori pubblici e Welfare abbinati.