Mille euro lordi in busta È il bonus regionale per infermieri e tecnici
foto da Quotidiani locali
PAVIA
Una busta paga più pesante per i quasi 6000 dipendenti del comparto sanità pubblica. Si tratta, mediamente, di una cifra compresa tra i 900 e i 1000 euro all’anno lordi, a seconda del livello professionale, per Oss, infermieri, ostetriche, tecnici. La metà della somma verrà erogata a settembre, la parte rimanente sarà saldata a febbraio 2024. Lo prevede l’accordo siglato venerdì pomeriggio tra Regione Lombardia e sindacati al termine di un tavolo di confronto sulle Rar, le Risorse aggiuntive regionali.
Un tesoretto di 63milioni da distribuire ai circa 88mila lavoratori lombardi della sanità pubblica. Esclusi i dirigenti sanitari, amministrativi e tecnici. In provincia di Pavia ne beneficeranno esattamente 5957 persone, si tratta di 2890 dipendenti del San Matteo, 2780 di Asst e 287 di Ats. Senza dimenticare i lavoratori di Asp, circa 300, per i quali scatterà una trattativa dedicata per definire tutti i dettagli, in quanto si tratta di enti autonomi. «Per l’Azienda servizi alla persona si terrà comunque conto delle linee di indirizzo definite nell’intesa firmata tra la Direzione generale Welfare e le organizzazioni sindacali di categoria – precisa Roberto Gentile, segretario regionale Fials –. L’accordo sulle Rar 2023 rappresenta un risultato importante e per nulla scontato, in quanto Regione inizialmente non era disponibile a mantenere lo stesso impianto economico del 2022. Invece ora viene confermata e stabilizzata la quota aggiuntiva una tantum messa a disposizione dalla Regione nel periodo Covid».
Entrando nel dettaglio, la quota annua in busta paga viene definita in base al profilo e all’area di appartenenza del singolo lavoratore e va da un minimo di 656 euro, per il personale in ex categoria A, a 800 euro per quello in ex categoria D/DS. Ma attenzione. Alla quota base vanno sommati ulteriori riconoscimenti economici: 227 euro per i lavoratori che fanno turni sulle 24 ore, indipendentemente dal profilo di appartenenza, e di 100 euro per il personale infermieristico, inclusi gli infermieri pediatrici, gli operatori sanitari della riabilitazione, i tecnici sanitari e della prevenzione, le ostetriche, che non operano su turni sulle 24 ore. «Siamo riusciti a riconfermare il totale delle quote assegnate l’anno scorso con un risultato che ha visto la stabilizzazione della quota aggiuntiva “una tantum” di 75 euro erogata per il solo anno 2022. L’erogazione avverrà con un acconto pari al 50% che sarà corrisposto a settembre, il saldo a febbraio 2024 – spiega Gentile –. Non è stato semplice, visto che, negli ultimi anni, in Lombardia sono stati assunte circa tremila persone».
A beneficiare di queste risorse aggiuntive saranno anche i dipendenti degli Istituti zooprofilattici sperimentali, dell’Agenzia regionale per la protezione ambientale, dell’Agenzia regionale di emergenza urgenza, dell’Agenzia di controllo del sistema sociosanitario lombardo». Stefania Prato