Una folla a Trieste per l’ultimo saluto a Federico Huisman, il 17enne morto in moto a Monrupino
TRIESTE Un fiume di persone. Tanti, tantissimi gli amici, i parenti, i conoscenti, semplici cittadini venuti a conoscenza delle esequie e turbati dall’accaduto, che sabato mattina sono giunti in via Costalunga a portare il loro ultimo saluto a Federico Jan Huisman, il ragazzo diciasettenne morto nella notte fra il 26 e il 27 giugno in seguito alla caduta dalla moto a poca distanza da casa, nella zona del campo sportivo di Monrupino, e ad abbracciare e portare una parola di conforto ai genitori Marco e Michela, provati dall’atroce sofferenza.
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La maglia numero 16
Una fila enorme, che nel corso dei minuti non accennava a diminuire, mentre la canicola estiva al contrario aumentava e faceva sentire i suoi effetti. La bara bianca, posta nella Sala Azzurra del camposanto di Sant’Anna, era circondata dai tantissimi fiori portati da amici e familiari, increduli per quanto accaduto. Anche la maglia della sua squadra di calcio, la numero 16 con il suo nome, Federico, firmata dai suoi compagni, è stata adagiata sulla bara durante l’ultimo viaggio in direzione del cimitero evangelico dove è stato tumulato.
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Gli amici e i compagni di squadra
Moltissimi i ragazzi, silenziosi, sgomenti, tanti con le lacrime agli occhi. Amici e insegnanti di scuola, compagni di infanzia e di calcio – Federico aveva iniziato a militare nelle giovanili del Kras Repen, la squadra di Monrupino, per poi passare alla Trieste Victory Academy, la squadra di Borgo San Sergio, e infine al Tabor di Sesana, squadra che ha militato anche nella serie A slovena – si sono stretti attorno ai suoi cari. Un saluto dignitoso, commosso, per una vita troppo presto spezzata.
Una comunità, quella del Carso, sconvolta e ancora incredula per quanto accaduto quella notte, quando il ragazzo aveva perso il controllo del mezzo, una moto da 125cc, ed era caduto sull’asfalto. A trovarlo era stato il padre che, preoccupato, era andato a cercarlo non avendolo visto rincasare. Inutili purtroppo i tempestivi soccorsi da parte del personale sanitario intervenuto sul posto.
Le parole della sindaca
«Il mio pensiero, a nome di tutta la comunità di Monrupino, va in questo doloroso momento alla famiglia e ci stringiamo a loro», ha detto la prima cittadina di Monrupino, Tanja Kosmina: «È una dura prova che ci pone tutti davanti ad una serie di interrogativi sull’importanza della vita, dello stare insieme e del valorizzare sempre ogni attimo. Il monito è rivolto a tutti ma soprattutto ai giovani», ha concluso la sindaca.
Giovani che in fila, assieme a una comunità in lutto per la perdita di un ragazzo descritto come «esuberante e ben educato, con gli occhi che brillavano di allegria e voglia di vivere» come ricordato nei giorni scorsi da chi lo aveva conosciuto e allenato nel corso degli anni, hanno voluto salutare Federico per l’ultima volta. In una triste giornata di sole.
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