Nuovo Parco del mare a Trieste, la Regione conferma i fondi
TRIESTE La Regione conferma l’impegno: farà la propria parte nel sostenere finanziariamente la realizzazione del Parco del mare nell’area ex Cartubi, alla fine della Sacchetta.
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Nessun passo indietro, dunque, in attesa che il mese prossimo o al più tardi in ottobre vengano presentati ufficialmente i contenuti del nuovo progetto portato avanti dalla Camera di commercio di Trieste, che almeno parzialmente si discosterà da quello per il quale era stato previsto lo stanziamento.
Nel luglio del 2022 il finanziamento regionale – pari a 7 milioni – era stato ritirato, ma si era trattato di fatto di un “congelamento” visto che c’è l’intenzione di individuare nell’ambito della manovra di bilancio le risorse per far diventare realtà il progetto del Parco del mare. Risorse sulla cui entità, peraltro, ancora è prematuro sbilanciarsi.
A fare il punto della situazione è l’assessore regionale alle Finanze Barbara Zilli (foto in basso). «Dovremo prendere visione dei contenuti del progetto definitivo in settembre e in questo senso ci confronteremo con il presidente della Camera di Commercio Antonio Paoletti – premette l’esponente della giunta regionale –, ma intanto possiamo confermare che riteniamo quello del Parco del mare un progetto ambizioso e, secondo noi, di rilievo internazionale». «Il supporto finanziario da parte della Regione ci sarà nella prossima manovra di bilancio – continua Zilli – quando individueremo le risorse per il triennale».
Quanto si potrà stanziare? «Valuteremo in quella occasione l’intensità del contributo, anche in considerazione del fatto che si tratta di una partnership tra pubblico e privato» aggiunge l’assessore, precisando di ritenere il progetto «molto importante nell’ottica di riqualificare quell’area cittadina».
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Il progetto rielaborato e aggiornato dalla Camera di commercio per rilanciare l’area prevede la realizzazione di un museo digitale ad alta tecnologia dedicato al mare (ma senza la presenza di pesci vivi) e un marina in grado di ospitare fino a 120 imbarcazioni.
L’investimento complessivo arriverebbe a sfiorare i 40 milioni di euro, di cui 12 milioni frutto di risorse camerali provenienti dall’autotassazione degli operatori economici. Un terzo delle risorse, negli auspici, potrebbe provenire proprio dalla Regione.
Per quanto riguarda il resto, 12 milioni dovrebbero essere ricavabili dalla imminente vendita di palazzo Dreher, messo all’asta dall’ente camerale lo scorso anno. Se tutto andrà liscio i lavori potrebbero cominciare il prossimo anno.
Il progetto “bis” al momento sembra non coinvolgere più l’azienda di costruzioni friulana Icop e Costa Edutainment, che negli anni scorsi erano state tra i protagonisti dell’operazione Parco del mare. Un iter che aveva fortemente risentito delle difficoltà nel settore causate dalla pandemia.
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«Non sappiamo quali siano i contenuti del nuovo progetto per il Parco del mare. Per quanto ci riguarda noi ci eravamo fermati perché l’operazione era impossibile da portare avanti in piena pandemia» afferma l’ingegner Vittorio Petrucco (foto in alto), presidente della Icop, che lascia comunque aperto uno spiraglio: «Da quanto ci risulta il nostro progetto non era più considerato di interesse da parte della Camera di commercio. Ad ogni modo – sottolinea il presidente della Icop – se ci sarà una gara per costruire le strutture potremmo anche fare le nostre valutazioni».