Tesser: «Ho visto una Triestina che voleva vincere»
Il tecnico elogia lo spirito e la dedizione delle seconde linee: «Sono partite vere e serve combattere. I ragazzi hanno risposto bene»
TRIESTE. Attilio Tesser può dirsi soddisfatto di quanto i suoi occhi hanno potuto vedere al Gavagnin Nocini di Verona. «Queste sono partite combattute, tirate e devi essere presente, non può esserci sufficienza». È uno dei passaggi rilasciati nella conferenza stampa seguente alla vittoria incamerata a Verona ma è probabilmente la sfumatura più importante, capace di valorizzare la prestazione di chi è sceso in campo, meno abituato - minutaggio alla mano delle prime sei sfide di campionato - ai ritmi della partita vera. Perché Virtus-Triestina è stata partita vera, gli scaligeri tanto quanto l'Unione hanno dato respiro alla rosa ma l'incontro è stato piacevole, dominato dall'Unione nel primo tempo, più equilibrato nel secondo ed infine ripreso di carattere dagli alabardati nel finale con i cambi di Tesser.
L'analisi del tecnico di Montebelluna dopo il terzo successo consecutivo in partite ufficiali. «Nel primo tempo è stata una partita a senso unico, con il nostro portiere che non ha toccato un pallone ed è un peccato non aver finalizzato delle occasioni, una in particolare con grande parata del loro portiere sulla cui respinta Kozlowski non è riuscito a metterla dentro. Il secondo tempo è stato più equilibrato ed il nostro portiere ha fatto due parate importantissime, c’erano più occasioni da una parte e dell’altra ma abbiamo trovato un gran gol con Vallocchia. Sono contento per l’atteggiamento dei ragazzi che stanno giocando meno, sono rimasto soddisfatto della loro condizione». Miglior segnale di presenza da parte di tutti non poteva esserci. Ha fatto molto bene El Azrak, Adorante ha vinto molti duelli aerei, gli stessi Kozlowski e Gündüz, con ampi margini di crescita entrambi, hanno alternato buone giocate a fiammate in cui l'esperienza avrebbe aiutato a migliorare le scelte. Meccanismi che solo l'allenamento e il campo lubrificano. «A me piace in particolare vedere la crescita dei ragazzi stranieri, vedere il loro inserimento e che recepiscono la mentalità di quello che serve in questo campionato» conferma Tesser. La condizione di Redan, rientrato per una ventina abbondante di minuti?
«L’ho messo qualche minuto, non sta benissimo e infatti non ha quasi mai accelerato. Era una contusione la sua, non un problema muscolare, migliora di giorno in giorno, e l’importante che abbia trovato un po’ di minutaggio in più». A Verona Tesser ha potuto variare qualcosa sul fronte offensivo con un 4-3-2-1 al posto del consueto 4-3-1-2.
«Si, l’ho fatto per le caratteristiche di chi ha giocato, con densità centrale ed abbiamo fatto bene. A volte ci siamo imbottigliati da soli ma sono tutti ragazzi interessanti i nostri, come Gündüz che era alla prima volta con noi in partita, direi che si è inserito abbastanza bene con la squadra». I cambi infine un segnale chiaro alla squadra di volerla vincere. «L’idea era provare a vincere, con gli ingressi di Vallocchia e Correia avevamo riconquistato metri a centrocampo, arrivare ai supplementari sarebbe stato un problema a livello fisico. Anche perché venerdì già ripartiamo per Meda».