Cambiaghi is back!
Alzi la mano chi non ha esultato quando si è iniziato a percepire, senza grandi speranze pregresse, che Nicolò Cambiaghi sarebbe potuto tornare ad Empoli. Indubbiamente era stato il classe 200 la grande rivelazione della passata stagione, con quella parte finale di campionato davvero straordinaria. Un ragazzo arrivato in sordina nell’estate 2022, un calciatore tutto […]
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Alzi la mano chi non ha esultato quando si è iniziato a percepire, senza grandi speranze pregresse, che Nicolò Cambiaghi sarebbe potuto tornare ad Empoli. Indubbiamente era stato il classe 200 la grande rivelazione della passata stagione, con quella parte finale di campionato davvero straordinaria. Un ragazzo arrivato in sordina nell’estate 2022, un calciatore tutto da scoprire che veniva dalla retrocessione in C con il Pordenone dell’anno precedente. Si era presentato bene, il primo gol ufficiale nella gara di Coppa Italia era stato suo, poi però dopo una prima parte non certo da protagonista, era andato in crescendo facendo innamorare tutti di se. La sensazione dei più era quella che il suo ritorno a Bergamo fosse per restare, per giocare.
Invece poi l’estate appena trascorsa lo ha visto ritornare ad Empoli, con piena soddisfazione da parte di tutti gli empolesi. Però il Cambiaghi visto fino alla prova di Firenze – e lo abbiamo evidenziato senza timore reverenziale – non era quello che ci era rimasto in testa. Forse una posizione diversa in campo, forse una preparazione non svolta al meglio con gli orobici. Gli interrogativi su di lui c’erano, e non c’era stata nemmeno particolare sorpresa nel non vederlo titolare con l’Udinese, dopo Bologna. Queste due settimane di sosta sono servite a lui più che a qualsiasi altro elemento. Lo abbiamo visto allenarsi con una voglia ed una positiva rabbia, che era logica premonitrice di qualcosa di importante. Vuoi anche per le assenze, è sempre stato al centro della proposta tattica del mister, ed in ogni seduta lo abbiamo visto davvero in palla. Era quel Cambiaghi che ricordavamo.
C’era quindi indubbia curiosità nel vederlo all’opera in partita, per quanto questa potesse non essere di facile applicazione. La gara di Nick è stata incredibile. Nel primo tempo è stato ai limiti della perfezione, correndo, ricorrendo, difendendo e giocando assai bene quando aveva il pallone tra i piedi. La ripresa, anche per la conformazione della partita, lo aveva visto leggermente in ombra, ma quel colpo di tacco che da il là al raddoppio azzurro (come abbiamo già detto) è stato semplicemente poesia. La ciliegina sulla torta per una gara maiuscola che, finalmente, ci ha restituito il Cambiaghi che volevamo, il Cambiaghi che può fare la differenza.
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