Schengen, la Slovenia proroga al 9 dicembre i controlli ai valichi di confine
Il ministro degli Interni: «Dopo il 20 dicembre controlli per altri sei mesi»
LUBIANA La notizia girava tra i corridoi del governo già da qualche giorno, ma ora è giunta l’ufficialità: il governo ha prorogato il controllo temporaneo alle frontiere interne con la Croazia e l’Ungheria per 20 giorni, vale a dire fino al 9 dicembre. La Slovenia ha introdotto il controllo il 21 ottobre e può estenderlo complessivamente fino al 21 dicembre.
Come ha spiegato ai media il ministro degli Interni Boštjan Poklukar, dopo il 21 dicembre la Slovenia estenderà il controllo delle frontiere per altri sei mesi. Secondo il ministro la sorveglianza verrà prolungata per sei mesi a causa del livello medio della minaccia terroristica in Slovenia e dell'alto livello della minaccia terroristica nell'Unione europea. Il governo ha incaricato il ministero degli Affari Esteri ed Europei di informare gli Stati membri dell'Ue e la Commissione Europea della prevista introduzione di un ulteriore periodo di controlli per sei mesi.
Attualmente il governo sta estendendo il controllo previsto dall’articolo 28 del codice Schengen, che può essere effettuato per un massimo di due mesi, cioè fino al 21 dicembre. Dopo questa data, la Slovenia attuerà il controllo di frontiera in conformità con gli articoli 25 e 27 del Codice, che consentono l'istituzione del controllo interno alla frontiera per sei mesi. Marko Gašperlin, direttore dell’amministrazione della polizia ha comunicato che dal 21 ottobre, gli agenti di polizia hanno bloccato l'ingresso In Slovenia a 291 cittadini di Paesi terzi, sprovvisti dei documenti pertinenti e in alcuni casi è stato riferito che c'era anche una minaccia per l'ordine pubblico e la sicurezza interna del Paese.
Nel 2023, gli agenti sloveni hanno gestito 52.506 attraversamenti irregolari a tutte le frontiere. I migranti provenivano da Afghanistan, Marocco, Pakistan, Bangladesh e Russia. Dei 52.506, più di 50 mila sono entrati dai confini con la Croazia. Da gennaio a luglio si è osservata una moderata tendenza all'aumento degli attraversamenti irregolari, da luglio a settembre invece si è registrato un forte aumento e una stabilizzazione nel mese di ottobre. Il livello è ancora alto, stima Gašperlin, dato che ci sono circa un migliaio di arrivi illegali a settimana, ma questo numero si è stabilizzato.
Dal 21 ottobre al 13 novembre sono stati gestiti 3.709 attraversamenti irregolari, di cui 3.549 al confine con la Croazia. Quest’anno, 368 trafficanti di esseri umani sono già stati catturai dalla polizia slovena. Per fare un confronto, solo 48 dall'introduzione dei controlli e 187 l'anno scorso nello stesso periodo.
A causa della mancanza di spazio nel centro per i richiedenti asilo, l'Ufficio per la cura e l'integrazione dei migranti sta cercando di trovare nuove sedi in varie località della Slovenia. Si è parlato dell’area di Kočevje, ma c’è l’opposizione degli abitanti e dei loro sindaci. Ufficiosamente si sa che la direzione dell'ufficio abbia verificato la possibilità di istituire nuovi centri anche nella Slovenia centrale, in Stiria e vicino al confine con l’Italia, ma i colloqui non hanno dato frutti. Oltre alle 2 sedi a Lubiana, attualmente esiste una filiale del centro per asilo a Logatec, a Postumia e a Ilirska Bistrica. —
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