Ciclismo: il mantovano Affini riaccende il motore. Debutto in Belgio con la Omloop
La sesta stagione da professionista
Addio al caldo sole delle Canarie, alle sue strade dall'asfalto liscio come un biliardo, agli allenamenti - duri sì - ma che riflettono un aspetto parziale della verità, proprio perché non sono le corse. E di competere, ultimato l'ultimo ritiro di tre settimane su e giù per il Teide, Edoardo Affini ne ha smania, con la stagione ciclistica del World Tour finalmente al via anche per lui. Compagni e colleghi hanno già attaccato il numero in queste settimane: chi in Algarve, chi sta misurando condizione e aspettative negli Emirati, all'Uae Tour.
Il buscoldese della Visma-Lease a Bike, la corazzata olandese con cui è legato a tutto il 2026 e che rispetto allo scorso anno ha cambiato uno dei title sponsor senza spostare gli obiettivi, debutta sabato alla Omloop Het Nieuwsblad, la "classica del popolo belga", su quello che era fino al 2011 il percorso del Giro delle Fiandre. L'abbrivio è identico alla passata stagione ma già domenica subirà una deviazione: niente Kuurne-Bruxelles-Kuurne e a seguire nemmeno Milano-Sanremo. Lo ritroveremo a marzo alla Parigi-Nizza e all'E3 Saxo Bank (ex Gp Harelbeke), tappe di avvicinamento al clou della campagna del Nord, Fiandre e Roubaix.
La vetrina del Giro d’Italia
L’obiettivo sarà anche trovare la gamba giusta per il Giro: «Affronteremo il Giro con una filosofia diversa - conferma Affini -. Non più per vincerlo, come accaduto nel 2023 con Roglic, ma nelle vesti di cacciatori di tappe».
E per guadagnarsi magari un'altra chance azzurra, visto che, oltre a Mondiali ed Europei, è pure anno olimpico. Meglio tuttavia concentrarsi sugli impegni che incombono. «Penso di aver lavorato bene in ritiro - aggiunge appena arrivato nel quartier generale della squadra a Gent - e anche il clima, rispetto all'inverno di un anno fa, è stato migliore e ci ha aiutato. La prima corsa è sempre un'incognita. So come mi sento e più o meno che cosa posso dare ma non posso conoscere il livello di preparazione dei miei avversari. Dopo un così lungo tempo (ultima corsa la Parigi-Tours, l'8 ottobre, ndr) è sempre una grande emozione rimettere il numero sulla maglia». Con il proposito di concretizzare subito la vittoria del team: «Alla Omloop avremo praticamente la squadra al completo per le classiche. Sarò di supporto a Van Aert, Van Baarle e Laporte, insieme a Tratnik, Benoot e al nuovo arrivato Jorgenson».