Cambia la stazione: uffici, due studentati e residenze di lusso

foto da Quotidiani locali

Probabilmente è la più grande operazione di rigenerazione urbana a Padova negli ultimi 50 anni. Una serie di operazioni immobiliari che ridisegnano un segmento fondamentale della città, la cerniera tra la stazione e il centro storico.

Una sfida per il futuro della città. Una scommessa sia per i privati che ci investono, sia per l’amministrazione comunale che potrà vedere risolte delle criticità che si trascinano da più di vent’anni.

Si tratta delle aree ex Ifip (dietro la chiesa della Pace), ex Pp1 (tra via Trieste e via Valeri) e delle palazzine liberty di piazzale Boschetti (oggi parco Tito Livio).

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Un pezzo di città caduto nel degrado, dove nel giro di qualche anno troveranno posto realizzati due nuovi studentati, circa 150 appartamenti di lusso, le sedi di grandi aziende nazionali e nuovi negozi.

Non solo: nasceranno spazi urbani disegnati da grandi architetti, con l’obiettivo di cambiare in modo permanente il tessuto cittadino. Le fasi preliminari sono in dirittura d’arrivo e le ruspe arriveranno presto: tra poche settimane all’ex Ifip, in estate al Boschetti e in autunno al Pp1.

«La scelta, di fronte a una cubatura autorizzata da anni, è stata di recuperare aree verdi costruendo in altezza – spiega l’assessore all’urbanistica Andrea Ragona – E il masterplan di Boeri ci ha permesso di avere una visione d’insieme».

Lo studentato all’ex IFIP

Il primo a partire dunque sarà il cantiere all’ex Ifip, l’area dietro la chiesa della Pace dove già ieri c’era una ruspa intenta a preparare il terreno.

Ci saranno subito i lavori di urbanizzazione, che consentiranno di realizzare un nuovo passaggio pedonale anti-code in viale della Pace.

E subito dopo si partirà con la realizzazione di uno studentato realizzato con un edificio a forma di U che conterrà ben 452 posti letto per universitari.

È il primo tassello di un progetto complessivo da 60 milioni di euro di Industrie edili holding, la società di Agostino Candeo e Alberto Romano Pedrina.

La volumetria complessiva concessa dal piano urbanistico è di 150 mila metri cubi, anche se non è detto che verrà completamente utilizzata.

Di certo l’area era in stato di abbandono da più di 25 anni, anche se comunque recintata e protetta: era stata utilizzata come parcheggio provvisorio nel Natale del 2019.

Pp1, futuro parco Antenore

Uno studentato sarà anche il primo edificio che sorgerà nell’area ex Pp1: è la cubatura che la società inglese Stonehill ha acquisito all’asta dalla Provincia. Avrà 550 posti per un investimento complessivo di circa 30 milioni.

Ma subito dopo inizieranno anche i lavori delle altre cinque unità immobiliari che comporranno il Parco Antenore, voluto dal Consorzio stabile Pedron e disegnato dall’architetto Cino Zucchi. Edifici destinati al residenziale, con all’interno un «cuore verde» che diventerà uno spazio pubblico aperto a tutti, oltre a un nuovo corridoio tra la stazione e i Giardini dell’Arena. L’inizio del cantiere è in programma entro fine anno, le prime bonifiche già in autunno.

Le palazzine e le vele

In estate partirà anche la bonifica della piccola parte di piazzale Boschetti che non è diventato parco Tito Livio: è l’area in cui ci sarà il garage interrato a servizio delle due palazzine liberty, destinate a diventare la sede di grandi aziende nazionali, con uffici di alto profilo e un affaccio sulla Cappella degli Scrovegni.

Il progetto è stato realizzato dall’architetto Lorenzo Attolico, che ha previsto delle vele in vetro e acciaio nello spazio centrale tra i due edifici che fungeranno da spazio di distribuzione in verticale ma anche da collegamento con l’area verde prospiciente.

Nei mesi scorsi è stata realizzata la passerella pedonale verso i Giardini dell’Arena e in programma c’è anche un approdo per barche elettriche. Insomma: ecco la nuova Padova.