Caso Sinner, Gaudenzi: “Sarebbe un peccato, ma il tennis è un prodotto forte, sopravvivrà”
All’alba dell’Australian Open 2025, i riflettori sono puntati sul campione in carica, nonché numero uno al mondo, Jannik Sinner. L’altoatesino, ormai da parecchi mesi, è intrappolato in una spirale mediatica tutt’altro che semplice da gestire, emotivamente e tennisticamente. Il caso WADA che lo vede – purtroppo – ancora protagonista, ha attirato nell’ultimo anno l’attenzione dei colleghi e degli addetti ai lavori, alcuni di questi più scatenati e ossessionati di altri, vedesi Nick Kyrgios, del quale Jannik non ha mai tenuto conto.
Sulla vicenda è intervenuto il presidente dell’ATP Andrea Gaudenzi, che ha respinto le illazioni circa la gestione del processo del numero uno azzurro: “Sono sicuro al 100% che non c’è stato alcun trattamento preferenziale. Il processo si è svolto secondo le regole e secondo le norme, da parte dell’ITIA – ha dichiarato fermamente l’ex tennista in un’intervista – sono estremamente soddisfatto che l’ITIA sia stata istituita – ha ribadito – cosa che non accadeva, ad esempio, negli anni ’90 quando giocavo io, era responsabilità dell’ATP o della WTA gestire il programma antidoping del tennis”.
La questione è più delicata del previsto, e tutt’altro che conclusa. L’altoatesino – assolto in un primo momento dal Tribunale Indipendente – si è ritrovato di nuovo nel bel mezzo della bufera a causa del ricorso effettuato per conto della WADA (World Anti-Doping Agency), per il quale Sinner potrebbe incorrere in una sospensione fino a due anni: “Ovviamente non è un bene per lo sport e sarebbe un peccato – sottolinea Gaudenzi in caso di sospensione dell’azzurro – ma dovremo conviverci e la giustizia farà il suo corso. Se sarà così, penso che lui sopravvivrà e noi sopravviveremo. Il tennis è un prodotto molto forte“.