Zurich Connect Final Eight 2020: Reyer Venezia in finale, KO un’Olimpia Milano dai due volti

Pesaro, 15 febbraio 2020 – La prima finalista delle Final Eight di Coppa Italia 2020 è l’Umana Reyer Venezia che batte 67-64 l’Olimpia Milano. Nonostante il difficile avvio i campioni d’Italia orogranata si compattano nella seconda parte della gara grazie alla loro consueta solidità difensiva e staccano il biglietto per la finale di Coppa Italia, raggiungendo per la prima volta nella loro storia questo storico traguardo. Decisivo è stato Mitchell Watt per la Reyer Venezia con i suoi 16 punti 10 rimbalzi nonchè il canestro della vittoria dopo un rimbalzo offensivo, raccolto dopo tre liberi out di Michael Bramos.
Si lecca le ferite un’Olimpia Milano decisamente da restare così, senza parole. Spentasi la luce in attacco nel terzo periodo, andata sotto non ha avuto più la lucidità per reagire. Da domani ci sarà molto da dibattere in casa Olimpia…

La gara.

Primo periodo, l’Olimpia subito avanti 13-7 grazie ai propri lunghi e alle quattro palle perse di Venezia. La squadra di Messina si porta sul +9, 16-7 al 7’. Nedovic piazza una tripla incredibile che vale il +12, la Reyer replica con la bomba di Filloy, ma le scarpette rosse trovano un’altra tripla con Cinciarini per il 22-10. Si chiude la prima frazione con la bomba dall’angolo di Bramos, 22-15.

Secondo periodo, nei primi tre minuti le due squadre non mettono punti a referto; è Watt a siglare il primo canestro, Milano comunque è più reattiva a rimbalzo soprattutto quello offensivo e nelle palle vaganti riuscendo ad allungare sul +9. De Nicolao, da oltre l’arco, segna il -5 lagunare. La partita stenta a decollare e le squadre litigano con il canestro. Una giocata di Daye da 2+1 riporta a -2 i campioni d’Italia, 29-27 al 19’. Il primo tempo si chiude sul 31-29.

Terzo periodo, si rientra dall’intervallo lungo con Watt che trova subito il pareggio. Bramos pesca, da oltre l’arco, il primo vantaggio per Venezia, 33-34 al 22’. La Reyer alza il volume della radio con io solito De Nicolao e Watt trova il massimo vantaggio, 37-41 al 24’ costringendo al timeout Messina. Ci pensa Micov a ridurre lo svantaggio con una tripla dall’angolo su servizio di Rodriguez. Arrivano cinque punti di puro talento Austin Daye, 40-47 al 27’. Gli orogranata allungano in modo deciso sul +10 con il canestro in contropiede di Stefano Tonut, 41-51 al 29’. I primi 30 minuti si chiudono con la tripla in punta di De Nicolao, 44-54.

Quarto periodo, nei primi cinque minuti di gioco Venezia non realizza punti e Milano, con Micov e Nedovic, rientra sul -4, 50-54. Daye sblocca Venezia, 50-56. L’Olimpia trova con Micov il canestro del 56-58 a 2’28” dalla sirena. Botta e risposta da oltre l’arco Bramos e Rodrigeuz e poi De Nicolao sigla il 59-64. Rodriguez mette il -3 con un canestro dalla media distanza e poi Bramos subisce fallo su un tiro da oltre l’arco e dalla lunetta sbaglia i tre liberi ma Watt cattura il rimbalzo e poi sigla da sotto il canestro del 61-66. Nel finale Rodriguez mette i liberi del -3 a 11” dalla sirena. L’ultimo possesso è orogranata, Daye in lunetta sbaglia il primo libero e segna il secondo mandando i titoli di coda del match. Finisce 63-67.

Sala Stampa

Ettore Messina

Walter De Raffaele

A|X Armani Exchange Olimpia Milano – Umana Reyer Venezia 63-67

Parziali: 22-15, 31-29, 44-54, 63-67

MVP: Mitchell Watt

Pagelle by Cristiano Garbin – @Garbo75

REYER VENEZIA

Stone 6: come spesso gli succede impalpabile in attacco ma rognoso in difesa, il Chacho non si è divertito con lui alle calcagna

Bramos 6,5: è vero, quei tre errori in fila ai liberi pesano ma mette tre triple una più pesante dell’altra. La novità sarebbe?

Tonut: 5,5 questa non era la sua partita, non riesce ad incidere anche se comunque il suo piccolo mattoncino alla causa lo porta

Daye 6,5: esiziale per certi canestri in momenti importanti anche se è meno appariscente di altre volte

De Nicolao 7,5: spacca la partita e le scelte di Messina con un 4/5 da 3 che sta diventando meno insolito del solito. Per continuità, maturità e leadership merita la Nazionale.

Chappell 5: sbaglia tanto, troppo, in attacco ma offre fisicità difensiva che gli esterni milanesi , dopo un brillante primo quarto, hanno iniziato a soffrire.

Mazzola 5,5: a posteriori la sua tripla di tabella è stata decisiva anzichenò. Soffre Scola ma questo lo si poteva mettere in preventivo, ed anche i due coach credo l’abbiano fatto.

Watt 7,5: parte piano contro un Tarczewski pimpante ma poi esce alla distanza e come un diesel vecchia generazione macinava km su km, anche lui ha macinato punti, rimbalzi e difesa. Aiutato anche dall’assenza di Gudaitis ma ha ribadito che il migliore è ancora lui.

Filloy, Cerella e Vidmar sv: pochissimi minuti in campo senza squilli ingiudicabili.

De Raffaele 6,5: gira che ti rigira riesce sempre ad incanalare queste partita come più gli aggrada, e come vuole la sua squadra. Per il resto, rischia molto mettendosi a zona in certi frangenti ma le percentuali milanesi gli han fatto vincere la scommessa

OLIMPIA MILANO

Micov 5: mette qualche canestro dalla media nell’ultimo quarto ma globalmente gioca una partita orribile con l’aggravante dei due errori ai liberi decisivi (e non è la prima volta). Si conferma, nelle partite che contano, più un problema che una risorsa

Biligha 4,5: nel primo tempo  sbaglia due tiri importanti e si rifiuta di prenderne altri in cui era libero mettendo in difficoltà i compagni e castrando il potenziale break milanese. Non si riprenderà più.

Roll 4: già per caratteristiche è utile a questa squadra come un freezer ad un eschimese, se poi non segna mai…..

Rodriguez 5,5: l’unico a provarci, asfissiato dalla difesa e dalla fisicità veneziana sbaglia alcune scelte finali non da lui. A sua discolpa, zero aiuto da compagni e panchina.

Tarczewski 5,5: parte bene ma poi ricade nel vizietto dei falli stupidi che lo tolgono dalla partita. Nel finale subisce troppo Watt

Nedovic 3,5: in una serata in cui l’assenza di Sykes lo carica di responsabilità fallisce miseramente. Sbaglia tiri e scelte mettendo ormai un bel timbro sulla patente di giocatore da regular season, per di più fragile.

Cinciarini 4: fuori partita, si prende (o Venezia gli fa prendere) tiri che non gli appartengono né tecnicamente, né emotivamente; li sbaglia, va in tilt ed insieme a Nedovic risulta deleterio

Brooks 4: media tra la difesa competente su Daye e la svogliatezza e la riluttanza offensiva. Quanto è lontano il giocatore della Sassari scudettata…

Scola 7 : l’albero maestro a cui si aggrappa Milano nei momenti di massima difficoltà: ciò deve far riflettere , considerato che non era nemmeno nei programmi iniziali…..

Coach Messina 4: sbaglia tutto, dalla scelta di lasciar fuori Gudaitis (a meno di problemi fisici), la scelta di puntare su Roll e Cinciarini e non su Della Valle, non aver provato nemmeno una mossa per cambiare tipo di partita. Alla fine si è giocata quella che voleva Venezia.

Giuseppe Pep Malaguti

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