Turkish Airlines Euroleague #Round14 2022-23: alleluja alleluja! L’Olimpia Milano non si fa rimontare e vince!

Sui liberi decisivi di Mitrou Long ho avuto due flash, subito così, de botto, senza senso. Il primo è che peccato non vi siano 6-7 squadre di Belgrado in Eurolega, che l’Olimpia ci stava prendendo gusto ad espugnare la capitale serba anche se l’arena non è l’immensa Stark ma la più piccola Aleksandar Nikolic Hall. […]

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Sui liberi decisivi di Mitrou Long ho avuto due flash, subito così, de botto, senza senso. Il primo è che peccato non vi siano 6-7 squadre di Belgrado in Eurolega, che l’Olimpia ci stava prendendo gusto ad espugnare la capitale serba anche se l’arena non è l’immensa Stark ma la più piccola Aleksandar Nikolic Hall.

Il secondo flash ha il faccione di Jasmin Repesa che sarà uno dei più dispiaciuti dell’interruzione a 9 della striscia negativa milanese, perché il record lo ha proprio la sua Olimpia con 10 anche se per la verità erano altri tempi con altra dirigenza e altro budget. E poi lui si potrà vantare nei secoli nei secoli di aver intuito il potenziale di tale Simone Fontecchio, ma questa è un altra storia

Quindi, tornando a noi, dopo la spettacolare vittoria contro il Partizan di 2 mesi fa la squadra di Messina si è ripetuta ma questa impresa vale immensamente di più, per mille motivi.

Si spera quindi che d’ora in poi si possano vedere giocatori che rendono secondo il loro valore, senza più gorilla sulle spalle. Con questi 2 punti (come si diceva una volta) Milano torna a muovere la classifica e torna a sperare di poter rientrare in gioco per il playoff.

Ad oggi è a 3 partite di distanza dal 8 posto, vero è che ci sono molte squadre in mezzo ma le partite da giocare sono tante (20) e se pensiamo che prima o poi rientreranno anche gli infortunati ci si può pensare di scalare la classifica.

Stasera comunque la dimostrazione di come Milano (o almeno questa versione) riesca a prendere margine quando le % da fuori si tengono alte. Appena si abbassano, magari in accoppiata con una salita della pressione difensiva altrui, cala la notte e si sperperano vantaggi anche considerevoli.

Rimane vivo quindi il problema della gestione dei ritmi e della palla, almeno fino al ritorno di Pangos che comunque non avverrà in tempi brevi. Rispetto alle ultime uscite è cambiato qualcosa nella rotazione, con Ricci responsabilizzato, un Davies sempre più leader e totem in mezzo all’area e di contro Voigtmann e Tonut spariti dai radar.

Sarà per le caratteristiche dell’avversario o è un indicazione per il futuro? Vedremo, se posso dare un consiglio ad Ettore dico di far giocare i due in LBA come se fossero imprescindibili: quindi 30 minuti almeno a testa, così da far prendere loro fiducia sapendo che anche in caso di errore non avrebbero lasciato il parquet.

Ma la vera grande differenza rispetto al passato è stata la qualità difensiva, non su tutti i 40 minuti ma su un lasso di tempo prolungato, tale da risultare la roccia dove la nave biancorossa ha potuto attraccare dopo il mare in tempesta dell’ultimo quarto.

E voglio dar merito, oltre ai soliti noti Melli ed Hines, anche a Ricci che è stato fondamentale in più di un occasione dietro, con rotazioni tempestive, aiuti dal lato debole, addirittura a  rimbalzo) e pure prezioso davanti con 5 punticini che alla fine hanno avuto il loro peso (in una partita vinta di 4 mi pare di poter dire che l’hanno avuto…).

Che sia un nuovo inizio per la compagine presieduta da Leo Dell’Orco? Beh, i prossimi scogli saranno il Monaco del grande ex Mike James e il Valencia subito dopo Natale. Dovesse fare doppietta le ambizioni potrebbero davvero rilanciarsi in maniera sostanziale.

Non sarà facile comunque perché anche oggi abbiamo visto chiara e netta la mancanza di un play, e la società continua a ribadire che sul mercato non è il momento di tornare. Io invece insisto e persisto nel credere che un innesto vada fatto subito, per non correre il rischio di farlo a buoi già scappati dalla stalla.

Vedremo chi avrà ragione, per adesso però per il popolo biancorosso è il momento di godersi finalmente il profumo della vittoria. E con quello che ha passato in questi due mesi è il minimo

IL TABELLINO: STELLA ROSSA BELGRADO – OLIMPIA MILANO 67 – 71

DIAMO I NUMERI

50 – la percentuale da tre dell’Olimpia se leviamo Mitrou Long e Melli. Un bell’andare e una cifra che ha aiutato a portare a casa il referto rosa. Detto questo, volevo dire sommessamente una cosa: l’ex Brescia 2 tentativi da 2 e 6 da oltre l’arco, per il capitano invece sempre due i tentativi da 2 punti e ben 8 le triple tentate. Cifre che mi fanno rabbrividire e che penso e spero non si ripetano più.

281 – i secondi, leggendari, in campo di Miro Raduljica. Nel primo tempo ha dato una grande mano all’Olimpia a non sperperare il vantaggio accumulato dimostrando che no, con l’età non è cambiato, è sempre lui. Ma adesso, all’alba dei 34 anni se possibile è ancora più lento, più scazzato, più indolente di qualche anno fa e non era facile. Forse è giunto il momento come da lui dichiarato di fare l’autista alla sua band rock preferita, smettendola di fare figure barbine in campo.

5 – come i punti dell’ex più recente in campo e cioè Ben Bentil. Ma è anche il voto che gli appioppo, mai in partita e sovrastato dai suoi ex compagni, difatti non ho sentito nessuno di quelli che lo rimpiangevano fino a ieri continuare a farlo anche stasera. Rimane il fatto che si sarebbe potuto confermare, col senno di poi molto più adatto lui di Voigtmann a far quel ruolo. Anche se i conti si fanno alla fine

8 – gli errori al tiro da tre punti di Nedovic, che hanno pesato tantissimo sulla prestazione offensiva della Stella Rossa. Solo 18 minuti in campo tra l’altro, un dato inusuale per lui che aveva giocato ancor meno solo con la Virtus. A mio parere Ivanovic non vuole dargli le chiavi della squadra tout court e preferisce usarlo come arma tattica. Ma questa è la mia impressione di stasera , che vale quel che vale….

30 – il Pir, cioè la valutazione per dirla all’italiana, di Brandon Davies. Il quale, dopo un inizio di stagione titubante, dopo la partita saltata per scelta tecnica contro il Fenerbahce mi sta piacendo sempre più. Non tanto e non solo per le sue performance tecniche, sapevamo che fosse un ottimo tiratore dalla media o che avesse un buon bagaglio di movimenti spalle a canestro, ma proprio per l’approccio e la faccia che ci mette. Cattiva, da agonista puro, da un fighter quale non è mai stato ed anzi, nel suo primo anno a Varese in molti lo definirono soft…Quando strappa il rimbalzo in difesa, parte in palleggio con cattiveria spazzando via gli avversari mi piace un bel po’, anche se il gesto non porta punti.

18 – i minuti in campo di Mitrou Long e, se mettessimo in mezzo ai due numeri una barra di quelle che nei pc stanno nel tasto del 7, anche la prestazione al tiro dal campo di stasera. Direi malino, ma non mi sorprende. Il buon Naz a questo livello è così, prendere o lasciare. Io sinceramente avrei lasciato e mi sarei tenuto Grant, ma capisco anche che abbia delle caratteristiche non comuni. Accelerazione palla in mano e capacità di produrre punti in poco tempo le principali e finora le abbiamo viste solo a sprazzi. Secondo me è finito nella squadra sbagliata dato il ritmo alla quale gioca, ma anche lui sarà da rivalutare quando torneranno tutti gli infortunati.

SALA STAMPA (tratta da sito ufficiale Olimpia)

Ettore Messina

“Abbiamo meritato di vincere dopo aver guidato per tutta la partita contro una squadra in grande forma, che è cresciuta molto in queste ultime settimane. E’ stata una grande vittoria.

All’inizio del quarto periodo, quando eravamo un po’ stanchi probabilmente, abbiamo sbagliato qualche buon tiro, ma lì la nostra difesa è stata eccezionale, e ha vinto la partita per noi. E’ stata una vittoria che aspettavamo, spero ci dia fiducia per il futuro.

Sono contento per i nostri giocatori, che hanno sempre dato tutto, e siamo ancora senza Shavon Shields e Kevin Pangos, e Gigi Datome anche. Billy Baron ha segnato un grande canestro alla fine.

Voglio chiarire che abbiamo perso tante partite subendo rimonte, nel finale, e poi abbiamo forse ancora una piccola possibilità di raggiungere l’ottavo posto e non possiamo permetterci di rinunciare a un punto, a un canestro.

Per questo, avanti di quattro, ho chiamato il time-out. Non è stata certo mancanza di rispetto. Questo è un paese che capisce il basket, per cui credo sia chiaro, ma volevo ribadirlo”.

Sulla stagione:

“Due mesi fa abbiamo vinto qui contro il Partizan, due giorno dopo abbiamo vinto a Monaco ed eravamo 3-1. Quella sera si è infortunato Shavon Shields. La partita successiva si è infortunato Billy Baron, ed è stato fuori un mese, poi Kevin Pangos.

Stiamo ancora costruendo la nostra chimica, non ce l’abbiamo. Lo scorso anno abbiamo avuto tanti infortuni seri, ma la stagione era vecchia di alcuni mesi, eravamo già una squadra. Quest’anno è successo tutto subito e in più avevamo sette giocatori impegnati agli Europei. E’ completamente differente”.

Sul significato personale:

“E’ un sollievo. Credo di aver fatto bene in carriera, ma perdi nove partite e sembra che nulla conti più, quindi certamente è un sollievo. Non c’è pressione da parte della società. Il Signor Armani e il Signor Dell’Orco sono personale eccezionali, che ci sostengono anche personalmente e non mettono nessun tipi di pressione su di noi. Ma eravamo dispiaciuti noi, lo siamo ancora, ho ragazzi che magari giocano male ma giocano duro. E ogni tanto anche se hai sessant’anni e hai una bella carriera alle spalle, una pacca sulle spalle fa piacere”.

Cristiano Garbin

@garbo75

IG: garbin_cristiano

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