LBA UnipolSai 2ª ritorno 2023-24: la tabellata di Pullen fa calare il sipario della serie A a Brindisi
di Michele Longo (Vox&One podcast)
Brindisi 21 gennaio 2024 – Chi di tabella ferisce di tabella perisce. Il vetro dei canestri del PalaPentassuglia aveva mostrato clemenza nei confronti di Bartley e Laszewski, accogliendo due preghiere dalla linea dei 6,75, ma il destino beffardo non aveva calcolato che quello stesso vetro avrebbe decretato l’ennesima sconfitta di Brindisi. La più dura forse da inizio anno, poiché è quella che più di ogni altre significa retrocessione.
Napoli vince per 80-77, grazie a un tripla da 9 metri dell’ex di turno Jacob Pullen, che entra solo grazie al tabellone a 15 secondi dalla fine. Il resto è un film già visto con Bartley che perde palla sull’ultimo possesso e decreta la sconfitta della Happy Casa Brindisi. Un dato su tutti rappresenta i problemi dei pugliesi quest’anno. In tre finali punto a punto (Tortona, Sassari e Napoli) Brindisi non è mai riuscita neanche ad arrivare al tiro nell’ultimo e decisivo possesso.
Bartley ha dato la leadership che mancava e, pur avendo giocato una partita a tratti terrificante e piena di errori, ha avuto il merito di trascinare la squadra fino alla rimonta e al provvisorio +2. Poi un sanguinoso libero sbagliato e la palla persa già menzionata hanno finito di apparecchiare la tavola per servire la 14esima sconfitta in campionato.
QUI BRINDISI – A questo punto Brindisi per salvarsi avrebbe bisogno di 9 vittorie a fronte di solo 13 partite. Difficile pensare che una squadra capace di vincerne solo 3 su 17 e mai in trasferta, sia capace di vincere tutte le restanti partite casalinghe più tre a domicilio. La realtà è che le scelte estive fatte dal presidente Nando Marino sono state devastanti, tanto che lui per primo se n’è assunto le responsabilità. Brindisi è un ammasso di giocatori con un discreto talento, che però non è mai riuscita ad essere squadra e questa cosa la si paga nei momenti di difficoltà come nei finali clutch.
Senglin (2/7 al tiro e 3 perse) continua a dimostrare di non essere un ball handler affidabile, così come Sneed si intestardisce in azioni senza senso non appena il tiro dalla lunga distanza non entra come al solito. Bartley è il go to guy di cui la squadra aveva bisogno, ma è anche il contesto che fa la differenza per restare nella massima divisione.
Ecco quest’anno Brindisi ha sbagliato tutto. Dall’allenatore alla scelta di ricoprire di soldi un 36enne ex giocatore, dagli italiani decisamente mediocri a coprire di responsabilità due rookie come Sneed e Laszewski, dal play al successivo innesto (già tagliato) per rimediare.
Domenica prossima a Pesaro ci sarà l’ultimo turning point della stagione. Brindisi ha bisogno di vincere e magari anche di ribaltare la differenza canestri, ma non è facile dopo il -18 dell’andata. Per quanto riguarda il resto un plauso va al pubblico che ha raccolto in pieno l’appello prepartita di coach Sakota e ha gremito le tribune del PalaPentassuglia. Se il miracolo dovesse accadere, parte del merito sarà sicuramente loro.
QUI NAPOLI – Lo 0-11 con cui ha iniziato la partita è facilmente ascrivibile sotto il controllo che Napoli sta avendo in partite di questo tipo. L’essere capace di ribaltare in trasferta questi svantaggi è una delle grandi doti di questa squadra, così come quello di non affannarsi in rimonte estemporanee, ma continuare a giocare con il ritmo imposto da Pullen e costringere gli avversari a fare lo stesso. Oggi il ritmo doveva essere basso per impedire a Brindisi di correre? Detto fatto. Lo stesso giocatore è poi però capace di spingere quando serve. Questo fa un play e questa è stata la principale differenza tra le due squadre.
La partita è andata esattamente così. A differenza degli avversari, usando la testa più che il cuore e dimostrando di essere una squadra matura assolutamente in grado di qualificarsi per i playoff e di dire la sua a Torino tra meno di un mese. La grande capacità di questa squadra è trovare interpreti diversi nei vari frangenti della partita. Anche oggi sia Zubcic che Ennis che Pullen, hanno messo il loro tassello in momenti in cui la partita poteva complicarsi. Il lavoro fatto da Milicic in questo senso e da LLompart nella costruzione della squadra è sicuramente tra i più importanti fatti in LBA quest’anno.
Happy Casa Brindisi – Generazione Vincente Napoli 77-80
I parziali: 22-18, 20-21, 12-19, 23-22
LE PAGELLE
Happy Casa Brindisi
Jamel Morris 7: giocasse sempre catch and shoot sarebbe una gemma per questa squadra. Oggi lo ha fatto più del solito e i risultati si sono visti (19 punti con il 45.5% da tre). Purtroppo però quando mette la palla a terra cambia tutto e le perse sono quasi una garanzia
Niccolò Malaventura ne
Tommaso Laquintana 6: ritrova la via del canestro, ma con lui in campo la squadra va quasi sempre sotto
Tommaso Guadalupi ne
Xavier Sneed 5: il problema del ragazzo è che quando segna con continuità diventa la vera stella della squadra, ma quando come oggi fa fatica al tiro diventa deleterio. Si intestardisce in azioni senza senso e fa perdere ritmo a tutti
Nate Lazsewski 6: mette due triple importantissime nell’ultimo quarto, per il resto si perde Zubcic spessp e volentieri
Joonas Riismaa ne: mah
Eric Lombardi 5: incide poco
Frank Bartley 5: la partita peggiore da quando è a Brindisi, ma nonostante ciò era riuscito a mettere dei punti che potevano essere decisivi. La palla persa finale è però imperdonabile. Al netto del fallo che poteva starci, non si può fare un palleggio incrociato in bocca al difensore a 7 secondi dalla fine
JaJuan Johnson 4.5: parte in quintetto per il malconcio Bayehe, ma presto nelle orecchie dei brindisini comincia a echeggiare la famosa canzone di Ligabue “Ho perso le parole”.
Jordan Bayehe 6: si è allenato male tutta la settimana per alcuni acciacchi che stanno limitando il suo rendimento. Ha perso esplosività e purtroppo questa carenza è stata fondamentale nei decisivi rimbalzi in attacco lasciati a Napoli
Jeremy Senglin 4: sarà perché ha la testa al figlio appena nato, sarà perché non ha dormito in queste notti, ma Brindisi non può avere il portatore di palla principale che non si prende responsabilità, non supera mai il marcatore sul primo passo e spesso entra in crisi sui raddoppi difensivi
GENERAZIONE VINCENTE NAPOLI
Jacob Pullen 7,5: chirurgico, sempre decisivo quando serve. Anche oggi nessun problema a prendersi una tripla senza senso da 9 metri e prendersi la vittoria. Quello che però lo rende geniale è il controllo del ritmo, capace di variare di partita in partita.
Tomislav Zubcic 6,5: non è nel momento migliore della sua stagione, ma sa sempre farsi valere. Triple importanti e grand presenza a rimbalzo nel finale
Tyler Ennis 7: gran partita, da leader vero. Non ha paura a prendere la palla quando scotta ed è stato anche molto bravo a rimediare ad alcuni errori al tiro
Giovanni de Niccolao 6: deve dare mordente alla difesa. Lo fa
Simone Sinagra ne
Tariq Owens 6: oggi non era la sua giornata e Brindisi non era l’avversario in grado di concedergli lo spazio necessario per le sue magate. Però prende 5 rimbalzi offensivi.
Markel Brown 6,5: quando serve lui c’è sempre. Nel recuperare una palla sporca, nei rimbalzi e con la rubata decisiva.
Michal Sokolowski 7: nessuno di Brindisi riesce a tenerlo. La sua stazza a rimbalzo fa la differenza
Alessandro Lever 6: 11 minuti, 1/1 da due e 2/2 ai liberi. Sa ritagliarsi il suo ruolo nella partita e nel roster
Moussa Bamba ne
Andrea Mabor Dut Biar sv
Michele Ebeling sv
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