Turkish Airlines Euroleague #Round23 2023-24: la volontà non basta, a Istanbul il Fenerbahce sconfigge la Virtus Bologna e ribalta anche la differenza canestri

Turkish Airlines Euroleague #Round23 2023-24: la volontà non basta. A Istanbul il Fenerbahce sconfigge la Virtus Bologna e ribalta anche la differenza canestri

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Istanbul (TUR), 25 gennaio 2024 – Alla Ulker Sports And Event Hall il Fenerbahce soffre inizialmente, ma nel secondo tempo ha ragione di una Segafredo Virtus Bologna rabberciata, confusionaria, ma comunque mai arrendevole.

Come nella partita di andata il primo tempo è stato caratterizzato dal dominio incontrastato del solito Johnathan Motley, che ha messo a ferro e fuoco l’area bolognese travolgendo chiunque e qualunque cosa, ma nonostante lo strapotere dell’ex giocatore di Baylor, la Virtus Bologna reggeva benissimo il colpo arrivando anche ad avere nove lunghezze di vantaggio.

La svolta della gara, con i turchi abbastanza in confusione e con Tyler Dorsey deleterio per i propri colori, è avvenuta a 7’34” da fine secondo quarto: Lomasz sbagliava una rimessa, palla persa, antisportivo di Pajola e parziale di 5-0 che cambiava completamente l’inerzia del match mettendo in partita un Wilbekin fino a quel momento abbastanza silente.

Con 52 punti realizzati nel solo primo tempo il Fenerbahce ha dato un assaggio del proprio potenziale offensivo, ma grazie ad un Lundberg molto incisivo ed alla precisione nel tiro dalla lunga distanza i felsinei reggevano l’urto dei padroni di casa andando al riposo con sole 5 lunghezze di svantaggio.

Il rientro dagli spogliatoi ha visto, purtroppo, la solita Virtus dei terzi quarti con le idee confuse in attacco che, senza il post basso di Shengelia e senza Belinelli, la cui sola presenza obbliga le difese avversarie a scelte particolari, non trovava mai la via del canestro permettendo a Calathes e compagni di prendere il largo e di mettere una quindicina di lunghezze fra sè e gli avversari.

Chi si aspettava una cavalcata trionfale da parte degli uomini di coach Jasikevicius non ha fatto i conti con il cuore di questa Segafredo che, nonostante la confusione, nonostante una media ai tiri liberi deficitaria ha provato a reagire con tutto quello che aveva in corpo, arrivando anche sul -8 ma, alcune azioni da grandissima squadra dei turchi ed una bomba senza ogni senso, se non quello dell’immenso talento di Tyelr Dorsey, frustravano ogni tentativo di rimonta bolognese, consegnando al pubblico di Costantinopoli una vittoria di grande spessore.

In casa Virtus Bologna c’è da guardare, secondo il mio umile parere, il bicchiere mezzo pieno. Nonostante la sconfitta la squadra è parsa in ripresa ed soli 36 punti concessi nel secondo tempo denotano la voglia e l’ orgoglio di questa squadra.

Buone cose si sono viste da parte di un Abass quasi commovente a dover fronteggiare sempre avversari con stazze ben superiori alla sua; si è visto un Hackett fisicamente in ripresa ed un Lundberg che non ha disdegnato la responsabilità di divenire il go to guy bianconero.

Le dolenti note sono venute da un reparto lunghi che ha visto Dunston in flessione fisica, e dopo il superlavoro di questi primi mesi era prevedibile un attimo di respiro; Mickey sempre labile e leggero quando c’è da sgomitare e Polonara non così incisivo come contro l’Asvel, mentre Zizic difensivamente il suo lo ha fatto, ma in attacco deve ancora trovare le sue mattonelle.

Altra nota dolente sono i tiri liberi. Come in altre partite è il vero problema di questa squadra: 63% è una percentuale che in Eurolega non ti puoi permettere, in trasferta meno che mai, ed in una gara come quella di stasera una maggior precisione ti avrebbe permesso di restare a contatto degli avversari dandoti magari la possibilità di giocartela nel finale.

Buone notizie in casa turca, dopo la scoppola rimediata a Kaunas contro la Zalgiris i gialloblu del Bosforo hanno reagito prontamente portando a casa una vittoria molto importante. L’innesto di Amine Noua ha messo una pezza, e che pezza, alle assenze di Pierre, Hayes-Davis, Sestina e Biberovic, ma il vero dato positivo è stata la squadra nel suo insieme.

Chiaramente il talento di Wilbekin e la fisicità di Motley hanno risaltato nella gara contro la Segafredo, ma la difesa del secondo tempo e alcune circolazioni di palla veramente mirabili sono il sintomo di una squadra che dall’arrivo di Jasikievicius sta ritrovando il proprio ruolo di pretendente alle F4 di Berlino.

Highlights

Sala Stampa

Luca Banchi

“Una partita che il Fenerbache ha giocato con maggiore continuità per tutti i 40 minuti. Siamo davvero dispiaciuti per il modo in cui siamo entrati in campo nel terzo periodo, come prevedibile con l’urgenza di migliorare qualcosa a livello difensivo. Perché, ovviamente, nei primi 20 minuti abbiamo sofferto la presenza sotto canestro di Motley poi, nel terzo periodo, il livello della loro aggressività, la crescita, la maggiore fisicità che non abbiamo superato come previsto e come preparato, ha fatto si che perdessimo la nostra disciplina, quella che ci ha permesso nei primi 20 minuti di giocare precisi in attacco.

Siamo diventati più esitanti senza condividere la palla in modo corretto e questo ha dato al Fenerbahce la possibilità di indirizzare la partita verso di loro. Dobbiamo andare avanti e sfruttare questo tipo di momento della partita per trovare la consistenza per competere e rimanere in gara, perché credo che, soprattutto nel primo tempo e poi naturalmente durante l’ultimo quarto, per tre quarti della partita siamo stati abbastanza solidi per stare qui e fare la nostra partita”.

Fenerbahce Beko Istanbul vs Virtus Segafredo Bologna 88-75

Parziali: 21-25; 31-22; 19-9; 17-19

Pagelle

Johnathan Motley 8: dominante per tutta la partita mette in crisi tutta la batteria di lunghi avversari, se poi gli si concede di non portare un blocco che sia uno regolarmente diventa immarcabile.

Sehmus Hazer n.e.

Scottie Wilbekin 8,5: è una di quelle serate in cui è connesso. Si accende nel secondo quarto e non si ferma più.

Sertac Sanli 7: è protagonista del break che spezza la partita, non prende rimbalzi, ma si fa sentire, soprattutto difensivamente.

Georgios Papagiannis 6+: più presente del solito, si sente abbastanza.

Melih Mahmutoglu 5,5: impalpabile.

Amine Noua 7: appena inserito si fa subito sentire, si mangia Mickey un paio di volte.

Marko Guduric 7: non preciso da fuori in penetrazione e fermabile solo coi falli.

Tyrel Dorsey 5: inguardabile per 15,50 minuti mette un paio di canestri, importanti, di puro talento.

Nick Calathes 6,5: muove tutta la difesa e molti suoi tiri sbagliati sono dovuti dagli aiuti che provoca, ma che poi aprono la porta ai rimbalzi di Motley.

Yam Madar 7: è il protagonista dell’azione che cambia la partita, difende come un ossesso come sempre, prezioso.

Iffe Lundberg 7: dopo un primo tempo praticamente perfetto nella ripresa subisce la difesa turca con qualche palla persa di troppo, ma risponde comunque presente.

Alessandro Pajola 6,5: inizia subito bene colpendo dall’arco, ha qualche problema di falli e come sempre si prende il suo colpo in faccia quotidiano.

Bruno Mascolo n.e.

Rihars Lomasz 5: se non ha ancora capito che in Eurolega anche una rimessa laterale deve essere fatta con convinzione e concentrazione massime vuol dire che abbiamo un problema. E’ stato preso anche per il suo tiro, ma se si astiene i suoi minutaggi non potranno certamente salire.

Daniel Hackett 7: sta tornando sempre più il solito capopopolo, è l’ultimo ad arrendersi. Da capitano in pectore dimostra sul campo quanto sia stato importante il suo rinnovo fino al 2026.

Leo Menalo n.e.

Jordan Mickey 4,5: gli mangiano in testa tutti, è il solito cuore di panna che quando la lotta si fa dura tende a sparire.

Achille Polonara 5: un passo indietro rispetto alle ultime prestazioni, in un giocatore che sta rientrando dopo i suoi problemi gli alti e bassi ci stanno.

Ante Zizic 6: offensivamente non benissimo, ma lotta, prende rimbalzi ed è l’unico che si fa sentire in difesa contro Motley.

Bryant Dunston 5: sta tirando il fiato, è spesso in ritardo di qualche decimo che fa tutta la differenza del modo.

Awudu Abass 7+: deve rimpiazzare all’inizio Belinelli, ma come sempre viene impiegato per la maggior parte del tempo da n° 4 e fa cose importantissime, come la palla rubata a Papagiannis.

Isaia Cordinier 6: parte dalla panchina e fa cose importanti, ma difensivamente viene mangiato da Wilbekin.

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