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LBA UnipolSai 11ª ritorno 2023-24: la Happy Casa Brindisi domina la NutriBullet Treviso nella grande rimpatriata del PalaPentassuglia

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di Michele Longo (Vox&One podcast) Brindisi 7 aprile 2024 – La Happy Casa Brindisi offre al pubblico del PalaPentassuglia la sua miglior versione e batte la NutriBullet Treviso per 93-75, al termine di una partita nervosa, con molti errori e un Bartley formato extralusso.  Dopo il grave passo falso di domenica scorsa contro Sassari, a […]

L'articolo LBA UnipolSai 11ª ritorno 2023-24: la Happy Casa Brindisi domina la NutriBullet Treviso nella grande rimpatriata del PalaPentassuglia proviene da All-Around.

di Michele Longo (Vox&One podcast)

Brindisi 7 aprile 2024 – La Happy Casa Brindisi offre al pubblico del PalaPentassuglia la sua miglior versione e batte la NutriBullet Treviso per 93-75, al termine di una partita nervosa, con molti errori e un Bartley formato extralusso. 

Dopo il grave passo falso di domenica scorsa contro Sassari, a Brindisi serviva una vittoria per tenere ancora accese le minime speranze di salvezza e la squadra ha risposto presente, sciorinando una gran difesa che nel terzo quarto (26-10) ha scavato il solco decisivo. 

Se la squadra ha vinto, lo stesso però non si può dire per la società di contrada Masseriola che ha negato qualsiasi tipo di tributo ai grandi ex di giornata Frank Vitucci e Simone Giofrè. Alla luce di quanto fatto negli ultimi 5 anni i due avrebbero sicuramente meritato un’accoglienza più calorosa, così come Brindisi è solita fare con coloro i quali hanno calcato il parquet del PalaPentassuglia. 

Quanto realmente successo l’estate scorsa lo sanno solamente i diretti interessati, ma indipendentemente dal vero motivo del divorzio, Frank Vitucci, comunque applaudito dalla curva (che gli ha dedicato uno striscione) e dal resto del palazzetto, avrebbe meritato un’accoglienza migliore. Per il presidente Nando Marino una grave caduta di stile esenza dubbio un’occasione persa. 

LA PARTITA – Giornata di grandi ritorni al PalaPentassuglia. Oltre ai già citati Frank Vitucci e Simone Giofrè, in campo ci sono anche gli ex Harrison, Bowman, Mezzanotte, Zanelli e gli assistenti Morea e Consoli. 

Treviso prova a partire forte per capire se l’Happy Casa Brindisi ha smaltito il duro colpo della settimana scorsa. La risposta è però negativa. Nonostante i due falli immediati di Sneed, Brindisi riprende subito contatto grazie a un poderoso Bartley autore di 13 punti nel solo primo quarto. È lui che tiene in partita una Brindisi che fatica con i close out sull’arco e regala comode triple a Allen e Zanelli. 

Dopo un primo quarto condito da ottime percentuali da tre e pessime da due per entrambe le squadre, nel secondo periodo la partita si innervosisce. Un’esultanza di Harrison viene mal interpretata dal pubblico brindisino e da quel momento pioveranno solo fischi su di lui. Lo stesso capita con Zanelli che, dopo una tripla, esulta urlando contro qualcuno del parterre e nel giro di un amen è bagarre. 

Brindisi prova a scappare raggiungendo il +7, ma quando Sneed è in panchina la squadra si spegne. Morris e Smith combinano solo disastri e Treviso riaggancia i pugliesi fino ai liberi finali del 42-42. Partita non bellissima, molto spigolosa, ma abbastanza avvincente anche per la posta in palio non proprio da poco. 

Nella ripresa, così come successo spesso nelle ultime uscite, Brindisi è un’altra squadra. Coach Sakota ordina una difesa aggressiva sia sulla palla, sia sulle linee di passaggio, che manda in frantumi l’attacco trevigiano. Harrison, continuamente bersagliato dai fischi, sparacchia da ovunque facendo collezione di mattoni, Allen è neutralizzato e Bowman un po’ troppo confusionario. L’unico a tenere botta è Zanelli, chirurgico da tre. 

Brindisi vola via e inizia anche a pensare al più nascosto e impronunciabile dei desideri: ribaltare il -26 dell’andata. Il 68-52 con cui si chiude il terzo quarto permette di essere ottimisti e l’avvio di ultimo periodo sembra confermare questa ipotesi, con i pugliesi che raggiungono anche il +21.

Da lì in poi però una trafila di errori gratuiti di Smith, Washington (oggi non brillantissimo) e soprattutto un Justin Robinson che ritrova la via del canestro fanno in modo che la distanza tra le due squadre ritorni sul margine di fine terzo quarto. 

Gli ultimi minuti servono solo per l’ennesimo show difensivo e offensivo di Sneed e per la conferma che quando Brindisi mette il fisico a rimbalzo è davvero difficile contrastarla. 

Per Treviso è una sconfitta non proprio indolore, ma che garantisce un certo margine di tranquillità, per Brindisi invece l’ennesima occasione per mangiarsi le mani pensando alle tante occasioni perse

QUI BRINDISI – Sembra quasi assurdo pensare che la squadra vista oggi in campo, così come quella che ha sbancato Scafati, sia la stessa timida e timorosa vista domenica scorsa contro Sassari. Brindisi dimostra di essere una squadra che ha acceso e spento la luce troppe volte nel corso della stagione e che può solo recriminare con se stessa.

Tralasciando la prima parte di stagione, le partite contro Varese e Sassari erano assolutamente alla portata e, vincendole, Brindisi in questo momento sarebbe salva. La storia però non si fa né con i se e né con i ma. Ora restano quattro partite, di cui tre in trasferta in campi quasi proibitivi come Reggio Emilia, Pistoia e Brescia. Salvarsi resta ancora un’utopia. 

Per quanto riguarda la partita, Sakota è stato molto bravo a toccare le corde giuste e infondere tranquillità alla squadra tesa e impaurita che si era arresa a Sassari. La difesa intensa del terzo quarto è una costante del periodo post Final Eight. Proprio questa aggressività permette a Brindisi di correre in transizione e trovare punti facili da due, un fondamentale in cui pecca terribilmente sin da inizio stagione. Buona anche la gestione delle rotazioni con Lombardi, oggi un mastino in difesa, tenuto in campo più del solito e l’utilizzo di Sneed che riesce sempre a dare il meglio negli ultimi e decisivi minuti. 

QUI TREVISOSe Brindisi nelle ultime settimane ha dimostrato di aver trovato una certa identità, lo stesso non si può dire Treviso. Molto probabilmente si salverà, ma l’impressione è che lo farà solo grazie al grande talento che ha in squadra. 

Nelle ultime partite Bowman e Harrison sono stati gli artefici delle quattro fondamentali vittorie consecutive. Oggi, beccati dal pubblico sin dai primi momenti, sono stati tra i peggiori in campo e Treviso ha perso malamente. Non può essere un caso. 

Ancora una volta la squadra si è sciolta dopo aver preso un parziale importante, si è affidata a tiri senza senso da distanze siderali e ad attacchi scontati e confusi. Se di fronte avesse avuto una squadra con più talento, probabilmente ora staremmo parlando di una sconfitta con un margine ancora più ampio. 

Le attenuanti ci sono. La rivoluzione estiva, la partenza a handicap con le nove sconfitte consecutive e la mancanza di alternative vere a Paulicap sono scusanti fino a un certo punto. La dirigenza trevigiana si aspettava molto di più quest’anno, ma, al tempo stesso, è davvero difficile che la coppia Vitucci/Giofrè faccia gli stessi errori per due anni di fila. 

Happy Casa Brindisi – Nutribullet Treviso 93-75

I parziali: 23-21, 19-21, 26-10, 25-23

Progressione: 23-21, 42-42, 68-52, 93-75

LE PAGELLE

Happy Casa Brindisi

Jamel Morris 5,5: poco lucido nella gestione della palla e in alcune letture. Ancora una volta poco preciso al tiro, meglio nella ripresa. 

Niccolò Malaventura ne

Tommaso Laquintana 6,5: l’eccesso di foga e l’intensità che mette in campo a volte lo portano a strafare. Resta comunque una pedina fondamentale per le rotazioni di Sakota. Peccato per Brindisi non averlo praticamente avuto per tutto il girone di andata

Xavier Sneed 7,5: questa volta non parte benissimo, anche a causa dei due falli a carico. Nella ripresa però è il solito mattatore con grande presenza in difesa e a rimbalzo, ma soprattutto con canestri di fisico e pregevole fattura.

Nate Laszewski 6,5: è l’emblema della stagione di Brindisi. A volte è impaurito, altre un leone; a volte fa a spallate a rimbalzo, altre non è in grado di leggere un semplice tagliafuori. Deve avere maggiore continuità se vuole affermarsi a certi livelli. 

Andrew Smith 5: qualche cosa buona in attacco, ma anche delle scelte incomprensibili che aiutano Treviso a mantenere la differenza canestri. Il fallo su Bowman da tre punti e il susseguente antisportivo nel momento migliore di Brindisi gridano vendetta. 

Fadilou Seck ne

Eric Lombardi 6,5: entra subito bene in partita con un rimbalzo offensivo e schiacciata. Fa il lavoro sporco, difende come un mastino e mette il fisico contro Allen che, contro di lui, ha molte difficoltà anche solo a ricevere la palla in post. Quando fa solo queste cose è una pedina importantissima, infatti resta in campo 18 minuti.

Frank Bartley 8: inizia alla grande, chiude alla grandissima. Faro dell’attacco brindisino e enigma irrisolto per Bowman, chiude con 25 punti di pregevole fattura. Anche lui dovrebbe essere più continuo però. 

Joonas Riismaa 6: otto minuti di buona difesa e una tripla aperta sbagliata malamente. 

Jordan Bayehe 6,5: fatica nel primo tempo, mentre nel secondo è una furia sotto canestro. Molto bravo nel trovare soluzioni le soluzioni dalla media che gli lascia Paulicap

Eric Washington 6.5: forse la peggiore partita al tiro (3/11 da due) da quando è a Brindisi, ma con lui in campo la squadra gira. Riesce a sempre a far muovere la difesa trevigiana e fare in modo che altri compagni si trovino pronti sugli scarichi. Non a caso chiude con ben 7 assist. 

Nutribullet Treviso 

Ky Bowman 5,5: Mette subito una tripla, alza il dito verso il pubblico e da li in poi viene sommerso dai fischi…e ne combina poche giuste

Alessandro Zanelli 6: gioca una gran partita, di pura energia e triple da ogni posizione. Anche lui si becca con il pubblico ed esce dalla partita

D’Angelo Harrison 4,5: l’eroe del girone di ritorno dello scorso anno viene ingiustamente e incomprensibilmente fischiato sin dall’inizio. Non se lo meritava. Lui ne risente e gioca la peggiore partita degli ultimi due mesi, spadellando da ogni posizione tanto da chiudere con 2/12 al tiro

David Torresani ne

Leonardo Faggian 5,5: buttato nella mischia nel terzo periodo prova a dare intensità, con però poco successo

Justin Robinson 6+: segna solo 7 punti, ma lo fa nel momento giusto ovvero quando Brindisi comincia pericolosamente ad avvicinarsi al +26. Riesce però poche volte a dare quel cambio di ritmo necessario all’attacco di Treviso

Francesco Scanduzzi ne

Andrea Mezzanotte 5: anche lui sente la partita e vaga in modo anonimo per tutto il campo. Sbaglia anche un paio di triple che solitamente mette con facilità

Terry Allen 7: nel primo tempo scherza con Laszewski, nel secondo la difesa di Brindisi gli prende le misure e fa più fatica. Regge in difesa finché può e martella il canestro dall’arco (5/7 da tre)

Gora Camara 5: poco…troppo poco per il fisico che ha

Osvaldas Olisevicius 4,5: praticamente non si è mai presentato al PalaPentassuglia. Mai servito, mai in ritmo e mai pericoloso in post. Soffre immensamente la difesa di Sneed e Lombardi

Pauly Paulicap 6,5: riuscisse a limitarsi con i falli giocherebbe 30 minuti a partita, agevolando non poco il compito di coach Vitucci. Resta un riferimento importante sotto canestro che meriterebbe di essere servito maggiormente dagli esterni. 

Michele Longo

Twitter: @miche_longo82

 

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