Ambientalisti contro Caner: «Studia il collegamento sciistico Cortina-Civetta»
CORTINA. Il 7 gennaio la Regione ha affidato l’incarico per la redazione dello studio di fattibilità tecnico-economica riguardante i possibili collegamenti sciistici intervallivi con fulcro Cortina d’Ampezzo – Comprensori sciistici Cortina – Civetta – Alta Badia allo Studio Plintos dell’ingegner Diego De Carli con sede ad Alano di Piave per un importo di 71.560 euro. Il tutto in vista delle Olimpiadi. Si tratta del collegamento dalle 5 Torri verso il Civetta, il Fertazza, in particolare, e di quello tra Passo Falzarego, il Passo Val Parola (da raggiungere in tunnel) e località Armentarola, vicino a San Cassiano (pista e seggiovia). Le associazioni ambientaliste hanno subito alzato gli scudi ricordando, con “Per altre strade”, che «solo pochi mesi fa l’assessore veneto al Turismo Federico Caner, parlando di impianti di risalita, assicurava che la Regione era decisa a investire le risorse disponibili solo “nella riqualificazione delle strutture esistenti, anzi prima di tutto nella loro sicurezza”». No quindi al collegamento impiantistico Cortina – Arabba ma no anche agli altri collegamenti che ogni tanto vengono portati all’attenzione dell’opinione pubblica. «Verificheremo se ci saranno tratti da completare nella rete oggi esistente, ma sarà l’ultimo step che considereremo», dichiarava in quella occasione l’assessore. Le associazioni ambientaliste si stanno, dunque, mobilitando di nuovo. «Nella sostanza, la Regione si sta muovendo nella direzione opposta rispetto a quanto si sta progettando a livello dell’intero pianeta per contrastare il cambiamento climatico in atto», sostiene “Per altre strade”. «Riteniamo sia urgente che tutto questo venga portato all’attenzione delle istituzioni internazionali come pure ci attendiamo, da subito, una severa censura da parte della Fondazione Dolomiti Unesco». Immediata la replica dell’assessore Caner che precisa: «Uno studio di fattibilità serve a dare una lettura chiara di come si può investire in un territorio fragile e complesso, affinché possa rimanere competitivo arginando lo spopolamento e garantendo un futuro sostenibile a chi vive anche di turismo». Quindi, precisa Caner, «lo studio affidato nasce, in piena coerenza con il Piano regionale dei trasporti approvato nel 2020 dal consiglio regionale, per valutare la fattibilità di possibili collegamenti intervallivi che potrebbero valorizzare ancor di più la mobilità lenta e sostenibile in questi territori». «Ad oggi, infatti, non vi sono studi aggiornati che possano effettivamente dimostrare che questi collegamenti siano o meno realizzabili, tenuto conto di un contesto ambientale delicatissimo, di tutti i vincoli paesaggistici esistenti da analizzare e valutare secondo le norme vigenti. Le attività tecniche di tale studio non sono ancora materialmente avviate, e sarà cura della Regione valutare la fattibilità e la sostenibilità di queste iniziative nell’interesse generale del territorio». L’assessore regionale al Turismo rassicura che qualsiasi tipo di investimento o infrastruttura non intende andare assolutamente in contrasto con la tutela della montagna, patrimonio che merita di essere tutelato e rispettato per il valore naturalistico, paesaggistico e storico-culturale che è essenziale a questo stesso obbiettivo. «Lo sviluppo può essere pensato solamente in chiave sostenibile soprattutto se si pensa al futuro di un bene Patrimonio dell’Umanità». —