Villa Barozzi a Belluno è contesa: il testamento della vedova contestato da alcuni eredi
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Le ultime volontà della De Toffol sono chiare: lascia al Comune la villa di Orzes, alla cognata Clelia Barozzi una proprietà in via San Pietro e a due nipoti, Loris e Adriano De Toffol, una proprietà in via Prade
BELLUNO. La villa contesa. Il testamento di Nerina De Toffol, vedova Barozzi, finisce sul tavolo della Corte d’Appello di Venezia. Dopo aver perso in primo grado, alcuni eredi della defunta vedova Barozzi hanno appellato la sentenza, con l’obiettivo di accertare la falsità del testamento olografo della De Toffol. Il ricorso è stato notificato il 6 luglio dell’anno scorso a Palazzo Rosso, e la scorsa settimana la giunta ha dato mandato all’avvocato civico Paolo Vignola di difendere il Comune in Appello.
LA STORIA
La vicenda si trascina da molti anni ed è approdata nelle aule di giustizia quando alcuni eredi della defunta vedova Barozzi hanno fatto causa sostenendo che il testamento non fosse valido. Contestavano il fatto che la data non fosse stata scritta dalla stessa persona che ha redatto il testamento e lo ha firmato.
Siamo nel 2007. Nerina De Toffol, vedova di Piero Barozzi (appartenente a una delle famiglie più antiche della città), muore e il notaio di Pavia al quale si era rivolta rende pubblico il suo testamento. Lo aveva redatto la signora, olografo, nel 1997. Le ultime volontà della De Toffol sono chiare: lascia al Comune la villa di Orzes, alla cognata Clelia Barozzi una proprietà in via San Pietro e a due nipoti, Loris e Adriano De Toffol, una proprietà in via Prade.
LA CAUSA
La sorella di Nerina De Toffol, Maria, in qualità di erede universale trascina in causa i destinatari del lascito, chiedendo di dichiarare la nullità del testamento. Nel corso della causa Maria De Toffol muore, le subentrano i figli, Giuliana e Daniele Di Cola.
Il Tribunale nomina un consulente per effettuare la perizia grafologica e questi conclude che chi ha scritto e firmato il testamento non è la stessa persona ad aver scritto la parola “Belluno” nella data del documento. Basta per dichiarare nullo il testamento.
Ma i legali del Comune e di Clelia Barozzi fanno leva sull’articolo 590 del codice civile: non si può chiedere l’annullamento di un testamento se nel frattempo si è data esecuzione alle disposizioni che contiene pur conoscendone le cause dell’invalidità.
A quel punto il collegio giudicante accolse l’eccezione dei legali, rigettando l’istanza degli eredi. Clelia Barozzi e il Comune rientrarono quindi in possesso degli immobili che Nerina De Toffol aveva lasciato loro morendo.
Ma non è ancora stata messa la parola fine sulla vicenda. Gli eredi De Cola hanno impugnato la sentenza, e spetterà alla Corte d’Appello decidere, confermando la sentenza di primo grado oppure riformandola.
LA VILLA
Villa Barozzi si trova a Orzes. È stata per anni la dimora di campagna del patriota-letterato Sebastiano Barozzi. Il compendio settecentesco è composto da una abitazione padronale da 603 metri quadri, con due alloggi disposti su tre piani, e comprende una barchessa da 335 metri quadri e un ampio giardino.
Il valore è importante: quando il Comune l’ha messa all’asta, nell’estate 2012, la base di partenza era di 942 mila euro. L’asta andò deserta.A.F.