Bastonata sotto casa a Castoi, il papà: «Sta meglio»
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Le indagini dei carabinieri per tentato omicidio continuano e la paura è passata.«Ma poteva anche ammazzarla: non posso dire se ho sospetti su qualcuno»
BELLUNO. Il papà è preoccupato. Lo si vede anche da lontano, perché, quando suoni il campanello di casa, esce sul terrazzo a dare un’occhiata e non apre il cancello del giardino.
C’è un cartello “Attenti al cane”, oltre che un tricolore che sventola in cima a un pennone, ma il quattrozampe di casa non c’entra: il ricordo dell’aggressione a bastonate della figlia, all’antivigilia di Natale, è ancora una ferita aperta nel suo cuore e meno male che la sua ragazza è ormai in via di guarigione: «Quei colpi alle spalle potevano ammazzarmela», riesce a dire con un filo di voce, «ma adesso sta meglio ed è questo l’importante».
Via Mandon è la strada che dalla frazione cittadina di Castoi porta a Castion. Se non ci abiti o non devi raggiungere una villa rurale, forse non sai nemmeno che esiste. Anche per questo motivo i carabinieri che stanno indagando per tentato omicidio, su delega della Procura della Repubblica, stanno stringendo gli accertamenti su una persona della zona o che, comunque, conosce la donna.
C’è qualche sospetto? E chi può volerle così male da aspettare che torni a casa per colpirla alle spalle con un bastone, provocandole una profonda ferita alla testa? «Mi scusi tanto, ma non posso rispondere a questa domanda».
Nessuna sorpresa. Non è questione di essere vaghi: tutto quello che sa, deve averlo già detto ai militari del Nucleo Investigativo, che stanno facendo i necessari accertamenti anche sulla base della sua deposizione.
La figlia ha lasciato l’ospedale San Martino di Belluno, dopo un delicato intervento chirurgico e circa un mese di degenza. Ci sarà bisogno di un’altra operazione, come si sente dire da persone bene informate, oppure a questo punto è soltanto questione di avere pazienza? «Posso semplicemente dirle che adesso è in via di guarigione, nient’altro. E adesso la saluto».
Il papà si gira e torna in casa.
Nei giorni successivi all’aggressione, chissà quante volte ha ringraziato il vicino di casa, che dopo aver sentito delle urla si è affacciato, mettendo in fuga un uomo che è ancora in giro, ma i carabinieri contano d’individuarlo. Almeno per il momento, investigatori e magistratura non forniscono particolari sulle indagini e mantengono il segreto istruttorio. —
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