Il guardiano del col Gallina va in pensione: «Ora finalmente... potrò andare a sciare»
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Ermanno Menardi è responsabile dell’impianto dal 1981. «In 40 anni ho conosciuto tutti i vip in vacanza a Cortina»
CORTINA D’AMPEZZO. Il guardiano del col Gallina ha detto basta. Tempo di meritata pensione per Ermanno Menardi, dal 1981 responsabile dell’impianto di col Gallina (che fa capo alla società Ista).
L’avventura sugli impianti di Cortina per Ermanno è iniziata nel 1977 a Socrepes. Poi, nel 1981, il trasferimento a col Gallina: la ski area che ha salutato in questi giorni, quarant’anni dopo: alla soglia dei 64 anni, Ermanno ha deciso di andare in pensione per godersi la montagna nelle vesti di turista. «La fabbrica non faceva per me», racconta, «ho avuto la possibilità di lavorare sugli impianti ed ho capito subito che quello era il posto migliore dove poter stare. Ringrazierò sempre Ista per l’opportunità, sono stati la mia seconda famiglia ed il col Gallina la mia seconda casa».
Tante gioie ma anche tanta fatica, soprattutto d’inverno quando neve e gelo non danno tregua neanche a chi, come Ermanno, ha la scorza dura ed il cuore caldo. «Mi è capitato più di una volta di soffrire il freddo, ma la passione mi ha supportato. Ogni fatica è stata messa in disparte con l’amore viscerale per la montagna».
Una vita sugli impianti tanto da diventare il guardiano di col Gallina. Clienti diventati amici, vip compresi. «Ho avuto la fortuna grazie a questo lavoro di conoscere tantissime persone. Mi piace ricordare i tanti volti noti, ancor di più la gente comune. Quella che tornava in vacanza l’anno dopo e come prima cosa saliva a col Gallina per portarmi una bottiglia di vino. Sono questi i ricordi più belli che conservo dentro di me gelosamente. Conservo altrettanto gelosamente il rapporto instaurato in questi anni con i colleghi, persone speciali con cui ho condiviso tutto della vita montana».
Eppure di vip ne sono passati sugli impianti di col Gallina e non solo: «Vittorio Gasmann prima e Gigi Proietti dopo: li ricordo come persone umili, disponibili al sorriso. Sul Lagazuoi ho conosciuto Silvester Stallone. Era il 1991, l’anno delle riprese di Cliffhanger. Un film che diede lavoro a tante persone, le riprese furono qualcosa di straordinario. Stallone stava in mezzo alla gente con grande serenità. Sempre disponibile anche lui alla condivisione, uno come tanti insomma. Altri ricordi? Ne ho tantissimi tanto da essere difficile metterli in ordine, ancor di più in questo momento in cui le emozioni prendono inevitabilmente il sopravvento».
Tanti andavano a sciare a col Gallina solo per salutare Ermanno. Non a caso, a Cortina, si sente ancora oggi ripetere “vado a sciare da Ermanno” e non “vado a sciare al col Gallina” . Tra gli utenti più affezionati gli sci club, e non solo del posto, con giovani atleti e rispettivi maestri. Per tutti loro Ermanno ha sempre messo da parte un the caldo oppure una cioccolata entrando di diritto nel cuore di tanti per i suoi modi affabili, sempre gentili e mai sopra le righe. E adesso cosa farà?
«Vado a sciare», ha risposto, «cosa che non sono riuscito a fare durante la mia vita lavorativa. Conto di recuperare velocemente il tempo perduto. Ho già iniziato a girare per le valli del Dolomiti Superski». Notando, da uomo preciso quale è, se c’è qualcosa che non va. «Deformazione professionale» , sorride.
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